I buchi neri stellari e il big bounce

Da Marta Saponaro

Foto da National Geographic


Il buco nero come si origina? Il nostro sole quando fra cinque miliardi di anni, più o meno, morirà produrrà un buco nero?
Quando il sole che oggi ci riscalda e dà vita al nostro pianeta, giungerà al termine del suo ciclo perché ha terminato il combustibile, l'idrogeno, diventerà una nana bianca dopo aver rilasciato nello spazio gli strati più esterni. Le sue dimensioni non saranno eccezionali grosso modo un po' più grandi del nostro pianeta. Sappiamo, però, che come stella è già di suo piccola, ma se fosse dieci volte più grande la situazione muterebbe: gli strati più esterni sarebbero espulsi con una forte esplosione, supernova, mentre il nucleo verrebbe compresso dando origine ad una stella di neutroni del diametro di 20 km. Se si potesse prelevare un frammento di questa stella, piccolo come una zolletta di zucchero,  e portarlo sulla terra si noterebbe che il suo peso sarebbe di un miliardo di tonnellate, mentre se si facesse cadere sulla superficie un oggetto di piccole dimensioni l'impatto sprigionerebbe un'energia pari a quella di una bomba atomica perché ha un'enorme attrazione gravitazionale.
Una stella venti volte più grande cambia ancora gli effetti. Durante il suo collasso viene sprigionata una energia senza pari dove ogni atomo viene diviso in particelle più piccole, elettroni, neutroni e protoni, e queste a loro volta vengono nuovamente scomposte in quark, leptoni e gluoni e così via le dimensioni vengono ridotte man mano e si può dire che così la stella diventa un buco nero.