Non c’è crisi per la tazzina di caffè servita al bancone del bar e non c’è partita, conti alla mano, tra l’espresso e il caffè lungo all’americana. Lo confermano gli ultimi dati presentati dalla Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi sul mondo del caffè e del cappuccino.
(vita.it)
I caffè e i cappuccini al bar muovono 6,6 miliardi di euro all’anno. Con oltre sei miliardi di espressi e cappuccini in un anno il caffè al bar genera un volume d’affari di 6,6 miliardi di euro e un consumo di 47 milioni di chilogrammi di miscela. Numeri che si traducono in 175 caffè e cappuccini serviti al giorno in media da un bar italiano per un incasso giornaliero di 184 euro.
“La caffetteria al bar è un prodotto di punta e rappresenta oggi il 30% del fatturato complessivo – precisa Luciano Sbraga, direttore dell’Ufficio Studi Fipe -. Un dato che sancisce il ruolo fondamentale del bar nei consumi fuori casa e fa in modo che alcune grandi catene internazionali del settore non siano ancora entrate nel mercato italiano. Questo non significa che non lo faranno in futuro ma hanno certamente la consapevolezza che il nostro sia un mercato fortemente competitivo”.
Sul fronte occupazionale, nel mondo dei bar lavorano 363mila persone, di cui 206mila sono dipendenti. Nel corso del 2014 il 18% delle richieste di personale espresse dalle imprese ha riguardato la professione del barista. In diversi casi le imprese hanno lamentato la difficoltà di reperimento del personale per l’inadeguatezza dei candidati. “La ricerca di personale qualificato, non personale generico – dice Luciano Sbraga – è uno dei problemi maggiormente lamentati dalle imprese”. (ANSA)