I calciatori poveri del Racing Santander finiscono sul New York Times

Creato il 01 aprile 2014 da Aplusk

Una situazione incredibile come ce ne sono tante altre. Una squadra di calcio finisce nell’occhio del ciclone della crisi più nera, un proprietario indiano che non ci mette buona fede e buona volontà nella gestione, stipendi non pagati da mesi, il crollo del rendimento e quello conseguente in Segunda Divisiòn B.
Questo, come in un frullatore, è la situazione turbolenta che stanno vivendo al Racing Santander, società storica di Spagna fondata nel 1913. Pochi giorni fa, diversi giocatori si sono sfogati addirittura sul New York Times, che ha deciso di raccontare la storia del club attraverso gli occhi di alcuni di loro.

I calciatori poveri del Racing Santander: le bugie del presidente Lavin

Quelli di Mario Fernández, che ha lasciato il club in rovina a gennaio: “La scorsa stagione c’erano debiti, ma alla fine della giornata andava alla fine tutto a posto. Questa stagione è iniziata male . Lo stipendio di luglio è stato pagato nel mese di agosto. Dopodichè sono iniziate le bugie del presidente”. Quelli dell’attaccante Mariano Sanz, che non ha più creduto alla promesse del presidente Lavin e che inizialmente controllava il suo saldo in banca tramite un’applicazione sul cellulare: “Alla fine, ho semplicemente smesso di controllare”.

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Quelli di Francis Perez, uno dei tre giocatori che ha abbandonato il club pochi mesi fa e che non ha rimpianti poer la sua scelta: “Ho preso la decisione perché mi dovevano quattro mesi di stipendio, e non c’era ragione di pensare avrei ricevuto i pagamenti”. Non solo gli stipendi non pagati, ma addirittura il mancato pagamento del gas che è costato spesso una doccia fredda ai giocatori, che hanno indossato le maglie della scorsa stagione per le gare del campionato; quelle nuove non sono mai state fatte.


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