I cambiamenti climatici si ripercuotono sulla nostra vita

Creato il 11 novembre 2011 da Amandacastello2010

Secondo lo studio “The Pace of Shifting Climate in Marine and Terrestrial Ecosystems” pubblicato recentemente da Science, gli organismi o si adattano o si spostano per seguire i cambiamenti dell’ambiente, sia nel tempo che nello spazio, per combattere i cambiamenti climatici. Lo studio, si concentra sul riscaldamento oceanico e dimostra come il cambiamento climatico stia modificando le temperature medie annuali e stagionali, sia a terra che mare.

I dati infatti evidenziano che «Le temperature primaverili e autunnali tipiche nell’acqua stanno cambiando molto più velocemente rispetto alle temperature sulla terraferma».

Ma anche sulla terraferma le cose cambiano e, negli ultimi giorni, abbiamo avuto le prove della violenza del cambiamento. Nubifragi, violenti temporali e fiumi di fango si sono abbattuti sull’Italia mettendo in ginocchio alcune zone del nostro paese.

Se ne è parlato molto e sarà così finchè lo “scoop” non avrà abbandonato i titoli dei telegiornali. E poi?

Genova alluvionata

E’ una domanda che ci facciamo spesso: cosa succede dopo? Cosa si fa concretamente dopo? Si ricostruisce, ma difficilmente si previene.

Nel frattempo i cambiamenti climatici, di cui tanto si parla, non vengono presi in considerazione come reale pericolo, ma considerati come remote possibilità ed utilizzati come giustificazioni ai disastri naturali. Eppure dobbiamo “farci i conti”…

In 10 anni oltre 650mila morti causati da circa 14mila eventi meteorologici estremi, con una perdita di oltre 2 mila miliardi di dollari. Per la comunita’ scientifica il cambiamentoclimatico e’ provocato per il 95% dalle attivita’ umane (uso dei combustibili fossili per la produzione di energia, per i trasporti, per il riscaldamento, deforestazione, agricoltura).

Il WWF interviene chiedendo con forza anche che l’Italia contribuisca alla battaglia mondiale per rallentare e fermare il riscaldamento globale con un vero piano di drastica riduzione delle emissioni di gas serra e di decarbonizzazione dell’economia.

Golena del Po' allagata

A Kampala, la prossima settimana l’IPCC, l’organismo intergovernativo dell’ONU che raccoglie le ricerche scientifiche sul cambiamento climatico, approvera’ lo Special Report on Managing the Risks of Extreme Events and Disasters to Advance Climate Change Adaptation. Gli scienziati che lo hanno stilato sostengono che, a livello globale, in futuro dovremmo aspettarci un aumento degli eventi di tipo monsonico perche’ l’aria calda trattiene piu’ acqua e imprime piu’ energia al sistema che regola il tempo meteorologico, cambiando le dinamiche dei temporali e delle tempeste e i luoghi che vengono colpiti. Le conseguenze dipendono anche dagli altri ”problemi’ provocati dall’uomo, come la densita’ della popolazione, lo sviluppo urbano e il dissesto idrogeologico. Dovremmo anche aspettarci episodi molto intensi di siccita’, come quella che attualmente affligge il Corno d’Africa, perche’ il Mediterraneo e’ una delle aree maggiormente a rischio.

A Kampala, la prossima settimana l’IPCC, l’organismo intergovernativo dell’ONU che raccoglie le ricerche scientifiche sul cambiamento climatico, approvera’ lo Special Report on Managing the Risks of Extreme Events and Disasters to Advance Climate Change Adaptation. Gli scienziati che lo hanno stilato sostengono che, a livello globale, in futuro dovremmo aspettarci un aumento degli eventi di tipo monsonico perche’ l’aria calda trattiene piu’ acqua e imprime piu’ energia al sistema che regola il tempo meteorologico, cambiando le dinamiche dei temporali e delle tempeste e i luoghi che vengono colpiti. Le conseguenze dipendono anche dagli altri ”problemi’ provocati dall’uomo, come la densita’ della popolazione, lo sviluppo urbano e il dissesto idrogeologico. Dovremmo anche aspettarci episodi molto intensi di siccita’, come quella che attualmente affligge il Corno d’Africa, perche’ il Mediterraneo e’ una delle aree maggiormente a rischio.

Gli allarmismi non pagano e sono un’inutile agitazione di massa, ma l’attenzione, l’informazione e la prevenzione sono i mezzi fondamentali per affrontare il nostro futuro al meglio e salvare il Pianeta dalla distruzione.


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