C’è il Presidente della Regione uscente Ugo Cappellacci per la coalizione di centro-destra, c’è il professore universitario Francesco Pigliaru per la coalizione di centro-sinistra (ma non c’era l’indagata Barracciu scelta dalle primarie? – si vedrà tra poco), c’è l’ex Presidente della Regione Mauro Pili, c’è la scrittrice Michela Murgia per la coalizione Sardegna Possibile. E ci sono anche Luigi Amedeo Sanna, per il Movimento Zona Franca e Pier Franco Devias per il Fronte Indipendentista Unidu,(anche se non li sentite è tutto vero, anche loro sono candidati).
Gli attivisti per la zona franca si presentano uniti e solidali (così come gli indipendentisti): vi è infatti la lista MovimentoZona Franca che va da sola con il candidato Presidente Luigi Amedeo Sanna, docente di liceo,“sardista e indipendentista irriducibile”, vi è la lista Movimento Sardegna Zona Franca – lista Maria Rosaria Randaccio che ha scelto di stare i coalizione con Cappellacci, vi è una parte dei “zona franchisti” all’interno di Soberanìa in coalizione con Mauro Pili e un’altra parte all’interno di Sardegna Possibile.
L’altra lista che va da sola oltre alla lista Movimento Zona Franca, quindi non coalizzata con nessuno è il Fronte Indipendentista Unidu, che candida l’attivista Pier Franco Deviase propone un indipendentismo di sinistra (“Contra a sa resa, contra a su collaboratzionismu, sichimus su caminu de sa gherra de indipendentzia!”).
Vediamo le vari coalizioni. Il centro-sinistra aveva scelto il proprio candidato tramite elezioni primarie ma ha dovuto far finta che non si fossero fatte. La vincitrice delle primarie era risultata infatti Francesca Barracciu (Pd), europarlamentare ed ex Consigliera regionale. Dopo esser stata coinvolta nelle indagini per peculato (le stesse indagini che hanno coinvolto una sessantina e più tra Consiglieri ed ex Consiglieri – alla Barracciu avevano contestato 33mila euro in tre anni – per gli spostamenti istituzionali, si è difesa), ha passato qualche mese asserendo che mai si sarebbe fatta da parte. E infatti si è fatta da parte. La Barracciu e quindi tutto il Pd sardo hanno dovuto aspettare l’intervento dall’alto, quello di Renzi, appena eletto Segretario nazionale, il quale ha deciso, a distanza di un mese dalle elezioni, di scaricare la Barracciu e puntare tutto su Francesco Pigliaru, docente universitario, ovviamente renziano dichiarato, ex Assessore nella Giunta Soru (dimessosi per contrasti con quest’ultimo).
La scelta del candidato della coalizione è stata quindi fatta dal solo Pd e poi accettata e ratificata con entusiasmo da tutti gli altri partiti.
Sostengono Pigliaru:
-La Base di Arbau, noto anche come “l’avvocato pastore”, ex Pd, Consigliere regionale per meno di un anno (entrato in sostituzione della Barracciu);
-Sinistra Ecologia e Libertà, il partito che a livello nazionale fa riferimento a Vendola e che in Sardegna trova nel Senatore ex Consigliere Regionale ex PCI Luciano Uras il suo esponente maggiore;
-Centro Democratico, il partito nato a livello nazionale dall’ex democristiano Bruno Tabacci e dall’ex IdV Massimo Donadi. Alle ultime elezioni nazionali dalla Sardegna è risultato eletto l’ex Consigliere regionale ex UdC Roberto Capelli;
-Partito Democratico, il partito che ha scelto il candidato Presidente della Regione, il cui segretario è Silvio Lai (anche lui indagato);
-Irs (Indipendentzia Repubrica de Sardigna), del Consigliere Provinciale di Sassari Gavino Sale che, coerentemente con quanto fatto, detto e spergiurato nel corso degli anni, stavolta si è alleato, per la prima volta,con dei partiti italiani;
-Partito dei Sardi, del Consigliere regionale ex Psd’Az Paolo Maninchedda e dell’ex ProgRes Franciscu Sedda;
-Partito SocialistaItaliano (ebbene si, esiste ancora);
-Rifondazione-ComunistiItaliani-Sinistra sarda (i comunisti falce e martello!);
-Italia dei Valori, il partito di Antonio Di Pietro, che a livello regionale ha eletto come segretario l’europarlamentare Giommaria Uggias,indagato anche lui nella questione dei fondi regionali). L’IdV ha accolto alsuo interno i Verdi, rappresentati a livello regionale da Roberto Copparoni;
-Unione Popolare Cristiana (dal sito nazionale: il Seme del nuovo Centro), un partito che nasce più o meno dall’Udeur di Mastella;
-Rosso Mori, nati anni fa dal Psd’Az. All’interno dei Rosso Mori sono stati ospitati alcuni esponenti ex IdV, costituitisi attorno a un’associazione(Sardegna Pulita).
Dall’altra parte neanche il problema delle primarie o di candidato coinvolto in indagini: è candidato il Presidente della Regione uscente Ugo Cappellacci, eletto cinque anni fa grazie a un’impegnativa campagna elettorale di Berlusconi. Cappellacci, ex Presidente della Sardinia Gold Mining (quella del disastro ambientale dell’ex miniera d’oro di Furtei), è coinvolto in vari processi tra cui quello sugli appalti dell’energia eolica, la c.d. Loggia P3 (di recente è stato assolto da un altro processo).
E’ sostenuto da:
-Riformatori Sardi (quelli artefici dei referendum e critici con Cappellacci per la mancata attuazione degli stessi);
-Udc (rappresentato da Giorgio Oppi, 74enne uomo potente del Sulcis,Consigliere regionale per sei consiliature consecutive o forse più e attualmente indagato per truffa e falso);
-Forza Italia Sardegna (eh si, il Pdl non c’è più e Berlusconi è tornato alle origini);
-Movimento Sardegna Zona Franca – Lista Maria Rosaria Randaccio;
-Fratelli d’Italia – Centro Destra Nazionale (quello capeggiato dai post-fascisti Ignazio La Russa,Giorgia Meloni e Guido Crosetto – in Sardegna è rappresentato dall’ex Assessore regionale Antonio Angelo Liori, ex MSI);
-Partito Uds (Unione dei Sardi) dell’ex Presidente della Regione Mario Floris;
-Partito Sardo d’Azione, riarruolati in extremis (dopo aver fatto quattro anni in giunta regionale hanno passato l’ultimo anno dicendo peste e corna dell’ex alleato. Avevano quasi trovato un accordo con il centro-sinistra ma son poi ritornati, come se nulla fosse successo, con il centro-destra).
Poi vi è il candidato Presidente Mauro Pili, già Presidente della Regione nel 1999 e negli anni 2001-2003, deputato (quello di cui molti si ricordano aver letto un discorso copiato pare da Formigoni – parlava di Alpi e neanche se ne accorgeva).
Le liste che appoggiano Mauro Pili sono:
-Soberania, nata da alcuni esponenti del movimento Fiocco Verde, del Movimento Artigiani e commercianti liberi e dei movimenti per l’istituzione della Zona Franca;
-Unidos, l’associazione fondata da Mauro Pili;
-Fortza Paris – Azione popolare sarda, dell’ex Senatore Pdl Silvestro Ladu, anche lui indagato nell’inchiesta sui fondi dei gruppi;
-Mauro Pili Presidente (lista personale del candidato).
Infine c’è Sardegna Possibile con la scrittrice/intellettuale Michela Murgia, composta da tre liste:
-Gentes, unalista civica;
-Comunidades, una lista composta da amministratori o ex amministratori locali (in cui spicca Valentina Sanna, ex Presidente del Pdsardo);
-ProgRes Progetu Repùblica, la lista del movimento indipendentista nato qualche anno fa da una costola dell’Irs.
Questa l’offerta partitica, che può variare a seconda delle circoscrizioni in cui uno voterà (si è preso qui come riferimento la circoscrizione di Cagliari).