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I Cannelloni di crêpe al prosciutto sono un primo gustoso per un Menù di Natale con i fiocchi!

Da Patiba @patiba1
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La crespella o crêpe è generalmente considerata una pietanza tipica della cucina francese, tuttavia sono presenti preparazioni simili in vari paesi d’Europa.

Così arrotolate sono un primo veramente di festa al quale si può dare una nota personale variando il ripieno secondo il proprio gusto.

Menu di Natale
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Cannelloni di Crepe al prosciutto

Ingredienti
400 g di prosciutto cotto, Crêpes q.b, 1 tazza di besciamella, Parmigiano Reggiano grattugiato q.b, Burro q.b, Sale q.b.

Preparazione
Prendete il prosciutto cotto e tritatelo finemente, dopodiché unitelo a del parmigiano reggiano grattugiato in quantità modesta. Aggiungete del sale e due cucchiai da tavola di besciamella. Amalgamate il tutto.
Accendete il forno a 180°C e nel frattempo prendete le vostre crêpes, riempitele con una cucchiaiata di ripieno e in seguito chiudetele come fossero dei cannelloni veri e propri.
Imburrate una teglia e adagiate sopra di esse i vostri cannelloni ripieni, prestando attenzione a ricoprirli bene con la besciamella restante e con una spolverata di parmigiano reggiano.
Infornate il tutto per circa 30 minuti a 180°C, dopodiché servite in tavola i cannelloni appena usciti dal forno.

Idee e varianti
Invece che per le crêpes, potete usare la stessa farcitura per i cannelloni o per le lasagne. Il risultato sarà altrettanto gradevole.

  • Il termine Crespella proviene dal latino crispus (arricciato, ondulato), o dal termine greco Χρισπος (crispos, avvolto,arrotolato). Le crespelle condividono le origini di altre preparazioni a cialda e delle gauffres, ma l’attuale preparazione con la farina di frumento divenne comune solo nel IX secolo. Nel Medioevo erano preparate con acqua e vino al posto del latte.
    In Francia sono un simbolo tradizionale di amicizia e alleanza e i mezzadri le offrivano ai loro padroni. Servite tradizionalmente in occasione della Candelora il 2 febbraio, si usava esprimere un desiderio quando si voltava la crêpe nella padella.
    Nella provincia di Teramo, in Abruzzo, esiste un uso diffuso delle crespelle nella cucina locale. In queste zone vengono chiamate “scrippelle” e vengono usate in vari modi. Ad esempio per la preparazione dei timballi, in sostituzione delle lasagne, oppure, arrotolate con pecorino d’Abruzzo grattugiato all’interno ed irrorate con brodo di gallina bollente. Questa preparazione, molto radicata, prende il nome di scrippelle ‘mbusse.Le crespelle appartengono alla famiglia delle cialde, insieme alle gauffre, ai pancake e ai wafer. In Mitteleuropa è diffusa una preparazione molto simile, che pure può essere dolce o salata: in Ungheria e in Romania) si chiama “clatita”, in Serbia, Croazia, Slovenia, Slovacchia ed Austria si chiama palačinka. C’è chi sostiene che si tratti dello stesso dolce, mentre i croati tipicamente sostengono l’originalità della propria ricetta. Rispetto alla crespella, queste versioni sono normalmente più spesse e soffici, e tipicamente vengono arrotolate come cannelloni piuttosto che piegate in quattro. Una preparazione simile, tagliata in quadri o strisce, è inoltre alla base del Kaiserschmarrn.
    In Italia, tipiche della Valsesia sono le miacce. In Valtellina e in altre regioni si chiamano anche paradelli. In Inghilterra esistono i cryspe, che sono cialde preparate con il solo bianco dell’uovo, farina e latte, fritte, condite con il grasso della frittura e zucchero e servite ben calde. A Teramo, in Abruzzo, sono tipiche le “scrippelle ‘mbusse”, un primo piatto in cui le “scrippelle”, cialde molto sottili preparate con uova, farina e acqua, vengono arrotolate e immerse in un brodo a base di carne e odori vari.
    Anticamente il termine crespella indicava dei tortelli fritti, salati o dolci.

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