“Una coppia di agenti in borghese è all’inseguimento del bancarottiere Commendator Marrone. Pasta e Ceci, la classica maldestra coppia di carabinieri delle arcinote barzellette sull’Arma, sono continuamente ripresi dal loro comandante. Per riscattarsi decidono di dare la caccia in borghese al Commendator Marrone, fuggiasco in rovina finanziaria abbandonato dalla moglie e tradito dalla procace amante. Un cane bassotto di nome Beckenbauer li dovrebbe aiutare, invece si limita a commentare con battute in romanesco i loro infortuni. Per sfuggire ai creditori e alla legge Marrone si rifugia a Villa Verde, un nosocomio psichiatrico governato dal primario con piglio da dott. Frankenstein e popolato da improbabili pazienti che lo perseguitano con le loro intemperanze”
Difficile non bollare il titolo come un’occasione persa, bruciata da un sciattoneria di fondo tanto tecnica quanto artistica, che come anticipato coinvolge nomi di tutto rispetto come Renzo Montagnani, Gianni Agus, Giorgio Ariani, Ria De Simone, Daniele Formica… La percezione è che tutto “giri a vuoto”. Confidando sulle doti comiche di un cast rodato si dimentica completamente la sceneggiatura (ma anche il soggetto, a dirla tutta), sperando di definire qualcosa di guardabile nei novanta minuti di metraggio tenacemente raggiunti.
Eppure non si ride mai, imbarazzati e coscienti che un certo tipo di cinema sia, purtroppo, giunto ad un malconcio tramonto. Simpatiche comunque le musiche del maestro Berto Pisano.
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