I Caraibi con i versi di Omero e Dante

Creato il 04 maggio 2012 da Paciampi
E' uno dei più grandi poeti viventi, premio Nobel per la letteratura 1992, viene da una periferia del mondo, anche se una periferia di mari cristallini e spiagge bianche, dove i nuovi villaggi turistici congiurano a far dimenticare le baracche di sempre.
E' di St. Lucia, isola dei Caraibi, il grande Derek Walcott, e nel suo sangue circola il sangue degli schiavi. La sua lingua - la lingua della sua poesia - è l'inglese: parole dei vecchi coloni bianchi per versi che hanno la forza del riscatto.
E' questo il mondo di Derek Walcott: i Caraibi, con le loro bellezze mozzafiato e le sconvolgenti sofferenze. Però provate a interrogarlo sui debiti della poesia del suo mondo, come ha fatto recentemente Paolo Bertinetti, per Tuttolibri:


Anche se siamo caraibici, per quanto riguarda la poesia Omero e Dante sono i nostri antenati, i nostri veri antenati.
Non so se noi europei riusciremmo mai a dire qualcosa del genere, e forse non importa. E non credo che sia cosa solo di Derek Walcott,cioé di chi, con Omeros, ci ha regalato una rivisitazione dei poemi omerici filtrata attraverso le luci e i suoni dei Tropici (scrivendola per di più nelle terzine che furono di Dante).
Vero, Walcott e Walcott. Però è bello pensare a una radice comune, a un tesoro di bellezza che è di tutti, che importano le lingue e le latitudini.

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