Magazine Tecnologia

I cartoni degli anni '80 e le loro fantastiche sigle (n.4): arrivano i superboys

Creato il 14 novembre 2010 da Eldacar
Non notate niente rispetto alle sigle di oggi? Figa, per questa avevano ingaggiato i Beatles. Anyway, Shingo Tamai che per allenare la resistenza si faceva passare con il Range Rover sulle rotule, resta sempre priceless.
Arrivano i Superboys (赤き血のイレブン Akakichi No Eleven?) letteralmente "Gli undici rosso sangue", è un anime diretto da Takeshi Yamada e prodotto dalla Doga Production e da Tv Tokyo tra il 1970 e 1971, che si compone di 52 episodi della durata approssimativa di 24 minuti. La serie è tratta dal manga "Akakichi no eleven" di Ikki Kajiwara (testi) e Mitsuyoshi Sonoda (disegni).
La serie è andata in onda in Giappone su Nippon Television dal 13 aprile 1970 al 5 aprile 1971, ogni lunedì alle 19. In Italia è stata trasmessa per la prima volta da Italia 1 a partire dal 1981, attraverso tv locali. Altre trasmissioni sono avvenute su Super 3, Napoli Canale 21 e TMC, con un diverso montaggio delle sigla di apertura e chiusura.
Nei nuovi quartieri sorti nelle campagne alla periferia di Tokyo, vi è anche l'istituto Shinsei Senior High Scool, frequentato dal giovane ed irrequieto Shingo Tamai, protagonista della serie. All'inizio dell'anno scolastico, viene presentato il nuovo docente di educazione fisica, Tempei Matsuki, ex portiere della nazionale giapponese di calcio .Questi intende costruire una squadra dell'istituto che possa competere ad alti livelli; l'intento fa subito presa su molti ragazzi tranne che su Shingo, il quale non vede la possibilità di affermare la propria leadership in un gioco corale come il calcio. Decide così di boicottare la squadra "ufficiale" di Matsuki e di crearne una propria che dopo una prima ed illusoria vittoria sarà sempre sconfitta da quella di Matsuki, il quale è visto da Shingo come un nemico invincibile. Successivamente i due chiariranno il proprio rapporto e Shingo diverrà il capitano dell'unica squadra della scuola allenata da Matsuki.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :