Fonte: cyclinside
«Il casco? Ci vuole sì, ma non quelli che vanno adesso, quelli non servono a niente». Non perde la sua verve con decisione e provocazione il Prof. Antonio Dal Monte alla domanda di Cyclinside sui caschi moderni per la bicicletta.
«Tanto più ora che i materiali hanno raggiunto livelli di sviluppo notevoli e quindi permettono evoluzioni maggiori».
A cosa si riferisce l'inventore delle ruote lenticolari già direttore dell'istituto di Scienza dello Sport? (e ci sarebbero tanti altri titoli che non basterebbe questa pagina per dirli tutti).
«Occorre mettere qualcosa che protegga bene le parti laterali della testa e della faccia, non va bene far finire il casco così in alto, il ciclista che cade è esposto a colpi da tutte le parti.
«Tanto più oggi, con i materiali moderni, non sarebbe più un problema realizzare un casco ugualmente confortevole con prese d’aria che toglierebbero i fastidi della copertura in più».
Insomma, di lavoro ce n’è da fare a quanto pare. I produttori di caschi per ora non hanno mai fatto proposte azzardate in questo senso considerando pure che, in caso di caduta, la testa ruota sul collo e la parte che batte per terra diventa comunque quella coperta dal casco. Ma certamente il ciclista non cade quasi mai da solo e corre comunque il rischio di impattare contro superfici irregolari o altri oggetti. Vedremo se le aziende seguiranno queste indicazioni.
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