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I cecchini di Kiev? Assoldati dai golpisti e l’Europa lo sapeva

Creato il 06 marzo 2014 da Albertocapece

download (9)Piano piano la melma della vicenda ucraina sta emergendo alla superficie, trascinando nel fango anche la governance europea che è stata complice attiva del gioco. I servizi segreti ucraini, rimasti fedeli al governo estromesso col golpe, avevano infatti registrato una telefonata tra tra il ministro degli Esteri estone Urmas Paet e la responsabile della politica estera dell’Unione Europea Catherine Ashton, in cui quest’ultima dice che i cecchini erano assoldati dai capi della nazi rivolta per sparare su tutti, poliziotti e manifestanti.

La telefonata la cui registrazione è alla fine del post è stata confermata dal ministero degli esteri estone e dallo stesso Paet ed è avvenuta il 26 febbraio, al culmine delle violenze e del tentativo di far bere all’opinione pubblica mondiale il fatto che un golpe in piena regola fosse una sorta di liberazione. Essa scopre la trama del disegno che è difficile attribuire ai soli rivoltosi, quanto ai loro finanziatori e suggeritori: preparare attraverso un certo numero di morti il pretesto per il rovesciamento del governo con intenti umanitari. Niente di nuovo dai tempi di Assurbanipal, ma non è questo il punto: il punto è che la ministra degli esteri europea conosceva la realtà, sapeva se non altro dalle parole di Paet che i video confermavano il fatto che dietro i cecchini non c’era Yanukovich, ma i mandanti della nuova coalizione. Infatti la Ashton che certamente era già a conoscenza della cosa, si rivela molto imbarazzata ed evasiva, ammettendo, ma facendo finta di apprenderlo al momento, sembra che non sappia cosa dire se non: “Beh si… questo è, questo è terribile”.

Ancora più terribile però è che nonostante questo la Ue non si sa bene sulla base di quali input e di quale mandato, continua tetragona ad asserire il canovaccio pre impostato della rivolta spontanea in favore di una possibile entrata nell’Unione, agendo come se queste informazioni non ci fossero e cercando di affidarsi ai media di regime, nazionali e continentali il compito di nascondere la realtà.  Anzi cerca di sostenere e di premiare il golpe attraverso la promessa, non si sa quanto reale, di 11 miliardi in due anni e quindi di 1 miliardo e 800 milioni di soldi italiani. Poca roba visto che l’Ucraina è indebitata solo con la Russia di 15 miliardi di dollari e che avrebbe bisogno di 25 -30 miliardi per risollevarsi. Ma magari per metà Ucraina, potrebbero bastare, soprattutto se quella metà si assoggetterà ai massacri sociali già previsti (leggi qui).  Ancora una volta emerge un’Europa irriconoscibile, ritagliata sulle esigenze della Nato, subalterna agli Usa, priva di istituzioni elettive che contino qualcosa e di una governance sui quali i cittadini possano intervenire. Qualcosa che si sta allontanando con gradualità, ma con decisione dalla democrazia, pretendendo di esserne invece un baluardo.

Ecco la registrazione della telefonata


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