Di Ruggero Morghen Nel 1914 muore a Roma il poeta Giulio Gianelli, nato a Torino nel 1879. Allievo di Graf e vicino a Gozzano e Cena, condivideva coi Crepuscolari il grigiore dei toni e la tristezza malinconica dei temi.
A Milano esce uno studio di Giuseppe Gabetti sulle “Affinità elettive del Goethe come espressione di una crisi pessimistica”. Dello stesso anno, sempre ad opera del ricercatore piemontese, il “Conflitto di nazionalità e di idee del fato nella Medea del Grillparzer”, pubblicato a Torino. Il medesimo autore è indagato da Gabetti ne “I riflessi del viaggio in Italia sull’attività politica del Grillparzer” (in “Rivista d’Italia”, XV, 1914).
A Napoli escono le Poesie di Rocco Galdieri: non solo poeta ma giornalista, redattore del “Monsignor Perrelli”, collaboratore di varie riviste ed autore di canzoni. Ancora poesia a Bologna dove Alfredo Galletti pubblica “Lirica e storia nell’opera di due poeti: Carducci e Pascoli”. Quattro anni dopo Galletti tornerà sul tema con “La poesia e l’arte di Giovanni Pascoli”, in cui ricollega la poetica dell’autore romagnolo ai romantici e decadenti inglesi e americani. E poesia anche a Firenze, dove esce il “Piccolo canzoniere in dialetto” di Virgilio Giotti (pseudonimo di Virgilio Schönbeck), poeta dialettale triestino che collaborò con la rivista “Solaria” e scrisse anche poesie in lingua. Nel capoluogo toscano si pubblica nel 1914 “La neve”. La raccolta poetica si deve a Corrado Govoni, poeta e prosatore che – dopo aver a lungo soggiornato nella sua campagna ferrarese – si stabilirà, dal 1926, a Roma.
Sul periodico “Lares” Gaetano Salvemini ristampa l’autobiografia di Michele di Gè, composta nel 1911 in una tipografia di Melfi, in pochissimi esemplari ed a cura di Giustino Fortunato. Passerini dirige intanto il Giornale dantesco, periodico di questioni dantesche, naturalmente, sorto a Firenze nel 1889 e diretto poi da Pietrobono e Vitaletti. Edmund Gardner Garret, filologo ed italianista, dirige invece la parte romanza della Modern language review, mentre Angelo Gatti cura la rubrica militare del “Corriere della sera” (lo farà fino al 1926), come già accadde per la “Gazzetta del popolo”.
Questo ed altro accadde nel 1914, giusto cent’anni fa.