Ancora su One Piece. Perché è uno dei miei manga preferiti, perché è oggettivamente un gran bel prodotto…e perché merita. Eccome se merita. Quindi mi sembrava doveroso, per la gioia di tutti voi, darvi in pasto i cinque migliori momenti di One Piece.
Naturalmente anche questa classifica è personale, e rispecchia unicamente i miei gusti.
Nessuna pretesa di oggettività, da questo punto di vista…E nessuna posizione predefinita, dato che metto questi cinque momenti uanpisosi sullo stesso livello.
Si tratta di uno dei duelli più sofferti dell’intero manga, nonché uno dei combattimenti più belli in assoluto (a mio parere).
Rufy e Usop combattono per la Going Merry, e per qualcosa di più: il ricordo del loro viaggio e delle loro imprese. Rufy, che è il capitano e che deve anteporre al ricordo la salvaguardia della ciurma ha deciso di abbandonare la propria nave (ormai irrimediabilmente danneggiata) per procurarsene una nuova; Usop non è d’accordo, dato che la Going Merry è una nave che li ha trasportati praticamente ovunque, anche sull’isola del cielo.
Lo scontro è inevitabile, e a dispetto di tutto, è Usop a tenere le redini della battaglia. Conosce a menadito i punti deboli di Rufy, e li sfrutta a suo favore elaborando una strategia che, almeno all’inizio, è vincente.
Solo che Rufy è immensamente più forte di Usop…e il risultato è scontato.
L’ho sempre detto, e lo ribadisco: l’entrata in scena di Shanks a Marineford è un vero e proprio deus ex machina, che è servito ad Oda per non far trucidare tutti i pirati presenti dai Marines, ormai vittoriosi. La scena in cui Shanks mette fine ai combattimenti e raccoglie da terra il cappello di paglia di Rufy (che un tempo gli apparteneva) è però una delle più potenti, dal punto di vista emotivo, di tutto il manga.
Si tratta – anche qui – di un vero e proprio “fanservice”: ma ci piace. Eccome se ci piace.
Questo perché Shanks ha un carisma (e una simpatia) che pochi personaggi di One Piece hanno.
Sublime.
Quando Rufy suona la campana d’oro nascosta oltre le nuvole dell’isola del cielo, avviene una liberazione attesa da centinaia di anni. Il suono della campana d’oro è limpido, maestoso, catartico sotto certi aspetti. È un rintocco leggendario, che ravviva il fuoco di un mito andato perduto.
Da brividi.
Lo ammetto, con questo punto gioco molto sporco, dato che in One Piece sono presenti molti flashback. Ritengo però che la maggior parte dei momenti migliori di One Piece risiedano proprio qui, sia perché riusciamo ad indagare a fondo nella storia e nella personalità dei singoli protagonisti, sia perché riusciamo a capire bene il come e il perché essi sono diventati coloro che sono diventati.
La morte di Kuina che scatena la determinazione di Zoro, il passato di Rufy al villaggio di Foosha, i drammi personali e familiari di Nami, Usop, Chopper e Sanji, i sogni di Robin e Franky, la solitudine di Brook rendono umanissimi personaggi “di carta”. Senza contare che, paradossalmente, i due migliori flashback in assoluto raccontano storie in cui gli strawhats non sono protagonisti.
Le storie di Calgara e di Noland, così come quelle dell’isola degli uomini pesce da sole varrebbero la lettura di tutto One Piece.
La ritengo pari all’apparizione di Shanks il Rosso a Marineford. Dal nulla appare questo personaggio potentissimo, in grado di tranciare in due un vascello con un solo fendente della propria spada, di distruggere un’intera flotta e di scontrarsi con Zoro, senza impegnarsi. E sconfiggendolo con un coltellino di pochi centimetri.
Ritengo l’apparizione e la presentazione di Mihawk uno dei migliori momenti di One Piece semplicemente perché l’autore ci fa presente (quasi subito) che i suoi protagonisti sono sì forti e simpatici…ma in confronto al mondo esterno, sono ancora delle nullità. E che per quanto siano forti le loro motivazioni, hanno davanti a loro un durissimo (e difficilissimo) lavoro di crescita e maturazione.
Spettacolare.
E voi? Quali sono i vostri momenti migliori di One Piece?