“I cipressi di Van Gogh” di Liliana Zinetti, terza posizione nella sezione B del Concorso Oubliette 03

Da Alessiamocci

Ritorniamo come/ un vizio, una parola ripetuta,/ nel ramo ardente di un’estate/ cercata/ nei luoghi che ci tengono/ come un ricordo mai sopito, cieli/ lasciati/ vasti/ cortili stanze viali/ la strada/ un lungo/ ripetere gesti per il vuoto/ che improvviso/ ci coglie alle spalle/ preme sulla fronte// in sere così che piove sulle mani/ che ritornare sono le ginocchia/ è disimparare anche il pianto,/ il crollo secco di qualcosa/ lungamente spezzato, sua eco/ interminabile, verticale.

Un lungo ripetersi convulso di ciò che l’essere umano è, nella sua natura e forma, nella sua essenza malinconica del mostrarsi di fronte al passato, di fronte ad un evento accaduto che vogliamo ricordare rispetto ad un altro; un lungo ripetersi di gesti verso il futuro che non sarà mai lo stesso sentiero intrapreso.

I cipressi di Van Gogh”, silloge di Liliana Zinetti, si aggiudica la terza posizione nella sezione B (libro di poesia edito) della Terza Edizione del Concorso Letterario Nazionale “Oubliette 03” promossa dalla web magazine artistica Oubliette Magazine.

“I cipressi di Van Gogh”, edito nel febbraio 2011 dalla casa editrice Giuliano Ladolfi Editore nella collana “Perle poesie”, è una raccolta ricca di sfaccettature nello stile e nella forma, infatti troviamo al suo interno liriche e brevi poemetti in prosa.

L’autrice tinteggia la natura come un ciclo inesauribile e concentrico nel quale il suo intimo percepisce energie sensibili ad un amore universale.

Ci sono giorni con un poco/ più di morte, dentro, dove/ una betoniera gira le ore, le schizza/ nelle mani spente di un padre./ Giorni che si esce dal tempo/ con qualcosa guardato troppo a lungo/ tra la pioggia e la curva/ delle colline, tra/ l’alone delle parole e/ il neon freddo delle insegne./ Si addossano per essere/ meno sole le case, perché oltre/ è inchiostro nero, liquida polla/ tra i balconi illuminati, a sera. […]

Una malinconia verso la felicità desiderata, una malinconia che, come una prima donna, si mostra nella sua bellezza eterea. L’io poetico perde la connessione con la sua razionalità e, si ciba di attimi nei quali vede dall’esterno la sua essenza, un sentimento che non si cura del fattore tempo ma che riveste ogni suo sguardo verso la natura in toto.

E lo spazio diviene protagonista di giornate senza la costante paura del tempo, giorni in cui si vede l’esterno con altro sguardo.

Ma l’Io poetico in questa raccolta non è un despota intimista, infatti, la riscoperta dello sguardo si posa su momenti nei quali non ci sono personalismi ed il pensiero si sposta sull’esterno umano. Su un anziano che, in solitudine, cerca il calore nel quotidiano disincantato di brusii altrui, di figli che ormai hanno la loro vita, e dell’invisibilità a cui sono soggetti gli esseri umani.

Sta sulla panchina dell’ipermercato, il caldo è buono e non si paga. Le voci, il brusio di ogni suo giorno qui copre quello di casa la sera, quando siede solo davanti/ al buio. Che i figli hanno i loro impegni, si sa, non resta tempo ed è così fiero di loro. Hanno studiato e messo su famiglia, hanno una casa, una vita. Pare felice per un attimo, poi lo sguardo si spegne, fissa un punto lontano come per misurare una distanza. E non ricorda il giorno che tutto questo è iniziato, da dove viene questa brina, il terrore di divenire invisibile a poco a poco e continuare a vedere. A volte, la notte, in sogno torna sua/ madre e lo porta via. È felice nel sogno.” – “Per un anziano (quando le ombre)

Congratulazioni a Liliana Zinetti per l’ottimo risultato.

Link diretto finalisti del Secondo Concorso Letterario Nazionale “Oubliette 03” QUI.

Written by Alessia Mocci

Continuate a seguirci: in arrivo il bando della Quarta edizione del Concorso Letterario Nazionale “Oubliette 04″.

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