‘I commissari straordinari Vinyls sono stati incapaci di gestire la vertenza’

In seguito all’incontro (inutile) con il Ministro dello Sviluppo Economico, e a un passo dal fallimento dell’intera industria chimica italiana, i lavoratori di Porto Marghera hanno deciso di abbandonare i presidi di sicurezza degli impianti. Lo stesso accade a Porto Torres. E mentre i commissari straordinari dell’azienda minacciano provvedimenti disciplinari nei confronti dei cassintegrati, la Federazione della Sinistra Veneta si schiera con i lavoratori e critica duramente l’operato dei Commissari, incapaci fino ad oggi di gestire seriamente la vertenza: “Non è possibile continuare ad affidarsi a persone che nemmeno hanno capacità di cognizione piena della situazione”.

Dall’ennesimo incontro tenutosi pochi giorni fa al Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) non è scaturita nessuna risposta certa. “Siamo esausti, esausti dei continui rinvii”, ci dice Nicoletta Zago al telefono. “Amareggiati e senza stipendio da sei mesi. E in questi sei mesi i presidi di sicurezza sono stati garantiti gratuitamente per senso di responsabilità, mentre là fuori nessuno pensa a noi”. È stanca, ma anche arrabbiata. La rabbia è un sentimento che Nicoletta ha imparato a controllare e a trasformare in forza, durante questi lunghi anni di lotta, ma la stanchezza non è l’unico ostacolo contro cui il corpo e la mente devono combattere. “Ci ignorano. Noi chiediamo di essere impiegati nelle bonifiche del territorio, è così difficile da capire? Perché devono continuare a prenderci in giro? È una vergogna!”

Da qui la decisione drastica dei lavoratori, dopo sei mesi di lavoro non retribuito e, anzi, quasi disprezzato dall’azienda e dalle istituzioni. “Avevamo dato il nostro ultimatum: risposte entro oggi o abbandoneremo i presidi di sicurezza. Le risposte non sono arrivate”, chiuso il discorso. “Al petrolchimico abbiamo dato il cuore e ora questi signori lo stanno calpestando. Ci sono tante professionalità sprecate che dovrebbero essere impiegate nelle bonifiche ambientali. Lo so, l’ho già detto, ma non mi stancherò di ripeterlo!”.

I commissari straordinari della Vinyls, appresa la notizia dell’abbandono dei presidi di sicurezza, hanno scritto ai cassintegrati scaricando su di loro tutta la responsabilità e minacciando di ricorrere ad azioni disciplinari. Gli operai commentano così l’avvertimento dei Commissari: “Durante tutti questi anni sono stati incapaci di gestire la vertenza. Questo è un loro fallimento su tutta la linea. Punto”.

Il consigliere regionale della Federazione della Sinistra Veneta, Pietrangelo Pettenò, esprime la sua solidarietà ai lavoratori Vinyls, criticando duramente l’operato dei commissari straordinari: “È incredibile la leggerezza con la quale i Commissari si cimentano in queste ora con il gioco dello scaricabarile. Apprendo con sgomento che, di fronte alla drammatica notizia fornita dalle maestranze Vinyls di non riuscire più a garantire i presidi agli impianti CV 22/23, con tutto quello che questo significa sul piano ambientale, i Commissari non ravvedano il segnale del fallimento della loro gestione sul piano industriale, ma preferiscono buttare la croce sulle Istituzioni (e passi) e sui lavoratori!”

“Ritengo non sia possibile continuare ad affidarsi a persone che nemmeno hanno capacità di cognizione piena della situazione. È inaccettabile che i costi del fallimento del commissariamento e della sostenibilità ambientale gravino clamorosamente sui lavoratori e sulle loro famiglie, che da mesi garantiscono la sicurezza degli impianti”, ribadisce il consigliere regionale, che conclude la sua nota con un appello al MiSE.

Commissari, Istituzioni, Eni, qualcuno farà mai qualcosa per porre fine a questa vergognosa situazione che si trascina ormai da anni? È troppo tempo che ci girano attorno, infatti la vignetta di questo articolo è stata disegnata tre anni fa: il 19 giugno del 2010, per l’esattezza. Fate voi.

di Marco Nurra | @marconurraDisegni di Manuel de Carli | @manueldecarli