Il disfalibro è un testo che i bambini devono disfare e tagliare, come nei giochi che piacciono tanto a loro. Vengono fornite in dotazione 4 buste trasparenti, strette e lunghe in cui inserire le tessere o le schede ritagliate, arrivando in questo modo a differenziare i vari tipi di esercizio. In ultimo si trova una busta più grande per contenere tutto. Nello specifico, il testo propone:
1 pagina con quattro etichette adesive
14 storie da leggere e raccontare
55 personaggi delle storie da ritagliare
9 liste da compilare
14 schede per le tabelline
24 schede per esercitarsi sul calcolo
9 schede di problemi con l’euro
36 indovinelli
6 rebus
12 esercizi di logica
3 animali da costruire
2 cartoline.
Tutte le schede hanno illustrazioni colorate e chiare che aiutano il bambino anche visivamente a capire cosa deve fare.
Consiglierei questo eserciziario principalmente per cinque motivi che ritengo nuovi e di sicuro successo sui bambini:
1- ritagliando le schede il compito diventa immediatamente un gioco, si può passare da un tipo di esercizio a un altro senza la solita ansia di controllare quanto manca per finire il libro;
2- molti dei materiali contenuti si prestano benissimo per altri esercizi da inventare con i bambini (ad esempio le carte dei personaggi);
3- è talmente diverso da un eserciziario tradizionale che può benissimo affiancare il normale libro delle vacanze proponendosi come un gioco-ripasso;
4- stimola un atteggiamento autonomo: è il bambino che sceglie da quale busta “pescare” una carta esercizio, come in un gioco in scatola;
5- per la qualità degli esercizi e il modo in cui vengono proposti ai bambini; prendo ad esempio il cartoncino da ritagliare e piegare per imparare a non perdere il segno mentre si legge.
Il disfalibro è disponibile solo per le classi prime e seconde (“I compiti vanno in vacanza 1″ e “I compiti vanno in vacanza 2″). Per i bambini più grandi nel catalogo Erickson troviamo sempre dello stesso autore:
- Risolvere i problemi per immagini
- Matematica al volo in quarta
- Matematica al volo in quinta
Per i più piccoli, suggerisco “La linea del 20″.