I concerti di Santa Cecilia – Associazione Corale Luigi Gazzotti (Modena, 22-11-2014)

Creato il 24 novembre 2014 da Maxscorda @MaxScorda

24 novembre 2014 Lascia un commento

Forse non tutti sanno che Santa Cecilia e’ la Santa patrona della musica, percio’ e’ tradizione in molte citta’ europee celebrarla il 22 Novembre con concerti e manifestazioni.
Modena citta’ sempre meno attenta alla cultura, almeno conserva questo evento che diventa momento di ascolto alto.
E’ il secondo anno che assisto al concerto anche se contrariamente alle mie abitudini, in precedenza non ne scrissi. 
Il 22 Novembre passato, fu dedicato a Britten e in quanto evento unico e non replicato, decisi di lasciar correre ma con quest’anno e’ ormai chiaro che la tradizione persiste e resiste percio’ anche se l’evento e’ stato perduto, spero con questa mia di creare un promemoria per la prossima occasione.
Nella cornice della Chiesa di San Bartolomeo, l’Associazione Corale Luigi Gazzotti si e’ esibita in un concerto che non celebra nessuno se non il belcanto. Ad affermare un senso universale del piacere dell’ascolto nonche’ un omaggio alla musica tutta, e’ il programma stesso a dirlo. Se il madrigale a quattro voci di Claudin de Sermisy nasce col suo autore alle porte del 1500, si prosegue con Palestrina, Bach, Bruckner, Brahms fino ad aprire il secolo con Barber e finire col giovane, davanti alla Storia s’intende,  Morten Lauridsen musicista statunitense classe 1943. L’elenco non e’ completo ma serve ad evidenziare una scelta musicale non filologica ma emotiva in un abbraccio largo cinque secoli. Complice della scelta l’ambientazione, sottolineata attraverso un uso orchestrato della luce, a lume di candela in omaggio dei tempi antichi e mirata con uno spostamento fisico del coro che di volta in volta si muove attraverso le arcate della chiesa, ad illuminare certe zone in successione ad altre.
Scelta coreograficamente interessante, una soluzione certamente stimolante per quanto l’abbia trovata dispersiva, per certi versi traumatica nel spezzare il ritmo all’esecuzione. Ripeto, da un lato e’ una scelta che aggiunge valore per lo spettatore occasionale ma ostacola chi punta all’ascolto. Niente che abbia inficiato la performance complessiva, solo un diverso punto di vista, cosi’ come, da profano appasionato avrei compiuto alcune scelte tecniche diverse se fossi stato al posto del direttore Giulia Manicardi ma ripeto, sono gusti e sensazioni a pelle.
Una bella serata in sintesi e se l’evento e’ unico, spero di convincere chi legge per il prossimo anno.

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