I contenitori sperimentali di gill

Creato il 01 aprile 2015 da Thefreak @TheFreak_ITA

Ho incontrato Gianluca Gilletti, in arte GILL, una sera di quasi primavera al Santi&Felici, locale romano che offre una rassegna settimanale di musica indipendente che noi di The Freak supportiamo con piacere.

Gill è autore di musica leggera, sceneggiatore, scrittore e ideatore di “contenitori sperimentali” a metà strada tra la canzone d’autore e il teatro dell’assurdo. Dopo le esperienze del Premio Bindi e del Musicultura, nel 2013 con il brano “La Trattativa”, viene selezionato dal concorso nazionale “Musica vs le Mafie”. Questa canzone sancisce per GILL il debutto da solista, insieme ad uno spettacolo nuovo, ipnotico e intimista e ad un nuovo album, registrato con macchinari analogici da “museo della scienza” negli studi di Giacomo Fiorenza, miglior produttore artistico del 2013.
Nell’agosto del 2014 apre il concerto degli Ex Cccp sul palco del Giovinazzo Rock Festival. Nello stesso mese, viene selezionato da Red Ronnie per il “Festival Voci del Mediterraneo” e partecipa al concerto ‘Anime Salve’, presso l’Anfiteatro Lucio Dalla di Milo, in onore di De André.
Da subito, l’intesa che si è creata ci ha spinti ad un dialogo semplice e sincero, intervallato da considerazioni su quello che di più caro abbiamo in comune, la Sicilia.

Dimmi qualcosa di te, come ti sei avvicinato alla musica e quali influenze ti hanno condotto a fare quello che fai?

La scelta di ‘fare musica’ risale a un periodo molto lontano. Io sono un cantautore, quando ho deciso di scegliere dei musicisti per comporre un disco ho pensato a Il Seminatore che ha registrato molti strumenti contenuti in questo disco come la chitarra elettrica, il basso, il theremin e l’ukulele, siamo entrati da subito in sintonia e abbiamo registrato questo disco a Bologna in analogico decidendo di intitolarlo ‘Chi ha ucciso Luigi Tenco?’.

Questa era la seconda domanda, hai intitolato il disco ‘Che fine ha fatto Luigi Tenco’ usando un gioco di parole tenco-tecno, ci spieghi il perché?

Il gioco di parole è arrivato un po’ dopo, quando abbiamo fatto questa rivisitazione elettro-acustica e tecnologica di queste canzoni che, nella versione originale, sono registrate con una strumentazione analogica. Da lì abbiamo provato a sperimentare quasi come a voler decostruire quello che avevamo fatto, rivoltarlo come un calzino. Gli arrangiamenti sono completamente differenti rispetto all’originale e i suoni sono digitali, questo ha portato alla combinazione provocatoria Tenco/tecno. Una cosa singolare è che ‘Chi ha ucciso Luigi Tenco’ non è stato selezionato al premio Tenco! (ride).

Ora veniamo al dunque, tu hai partecipato al concorso nazionale Musica vs le Mafie con il brano ‘La Trattativa’ dedicato ai giudici Falcone e Borsellino, è un testo particolare che abbraccia diverse problematiche tipiche della nostra terra…

È una canzone un po’ emblematica per quanto riguarda questo disco che vuole cercare un qualche colpevole per la vita post-moderna che viviamo, dopo questo appiattimento culturale che poi non è una cosa che si dice tanto per, ma è un fenomeno reale che si può osservare anche nelle abitudini e nella strafottenza di chi, ad esempio, butta la carta per strada.
So che avete suonato insieme a Battiato. Ho notato una certa influenza nelle sonorità all’interno della vostra musica, confermate?
Questa estate abbiamo partecipato al festival/tributo a Fabrizio De Andrè organizzato da Franco Battiato. Abbiamo avuto la fortuna di poter suonare all’anfiteatro Milo insieme a molti artisti che stimiamo e tra questi anche il mito Battiato. Effettivamente ci ha influenzato più lui che Tenco, anzi, se proprio dovrei parlare di un artista che mi ispira, direi che lui è l’unico.

Che musica ascolti?

Ne ascolto pochissima. Ne ho ascoltata tanta in passato, adesso ho smesso.

C’è un motivo particolare o ti comporti come gli scrittori che smettono di leggere per cominciare a scrivere?

Non ascolto musica sia per noia, perché al di là delle cose antiche mi emoziona ben poco, sia perché passo molto tempo a riascoltare quello che faccio io. Comunque, la risposta è quella che dici tu… non ascolto gli altri perché poi l’influenza, anche negativa, è dietro l’angolo.

Adesso state portando un po’ in giro per l’Italia il vostro ultimo lavoro, dove vi vedremo?

Sì, purtroppo per vari problemi non siamo potuti partire con la band al completo e abbiamo deciso di reinventare questo duo, anche perché ci annoiamo a fare sempre le stesse cose. Oltre a Roma, saremo a Bologna, L’Aquila, Cosenza e Reggio Calabria per poi ritornare alla base, a La Cartiera di Catania.

A cura di Cristina Comparato.

Fan page: Santi & Felici


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