Gli esperti della task force regionale hanno tempo fino ad oggi per presentare eventuali osservazioni sulle nuove linee guida per il contenimento della diffusione della xylella fastidiosa. Il documento - frutto del lavoro del Dipartimento Agricoltura regionale, guidato da Gianluca Nardone, dell'Osservatorio fitosanitario regionale e nazionale, e condiviso con il gruppo di scienziati voluti dal governatore Michele Emiliano - è una bozza e come tale potrebbe subire limature o modifiche radicali, proprio in virtù di proposte diverse da quelle contenute all'origine. Fatta questa premessa, a sorpresa nel piano appena redatto, oltre all'uso della chimica, per il controllo dei vettori, ricompaiono gli abbattimenti delle piante, ma solo nei focolai puntiformi; quindi, non nella stessa misura prevista dai piani dell'ex commissario Giuseppe Silletti, ma nelle aree in cui dovesse presentarsi all'improvviso l'infezione, in modo da evitare il contagio in zone indenni. Non solo. Si dovrà abbattere ma se la pianta non è di pregio, come si legge nella bozza in circolazione: «In caso di nuovi focolai puntiformi, individuati in area cuscinetto/sorveglianza/indenne, si deve procedere all'abbattimento della pianta infetta o in caso di piante infette di particolare pregio, come le piante monumentali, potatura severa ed esclusione dei vettori con reti anti insetto». Un provvedimento che potrebbe di nuovo scatenare l'ira degli ambientalisti, contrari ad abbattere anche un solo albero. «Si tratta di una misura che abbiamo dovuto inserire perché prevista dalla Decisione Europea - ha chiarito Nardone, gettando acqua sul fuoco - perché come funzionari pubblici dobbiamo attenerci alla legge, altrimenti potremmo essere accusati di disastro ambientale. Però, ribadisco non vogliamo gli abbattimenti e cercheremo di evitarli. Infatti, la parole "abbattere" potrebbe anche scomparire dalla bozza in sede di approvazione da parte della Giunta. In ogni caso, si intende che bisogna tagliare una, due piante, se non di pregio, solo nei focolai puntiformi per evitare il contagio». Per il resto, non si prevedono altre estirpazioni di ulivi, giacché, nelle more della pronuncia della Corte di Giustizia Europea - che dovrà giudicare se siano stati giusti gli obbli-ghi di abbattimento delle piante, anche nei cento metri, imposti dalla Commissione Ue - sono ancora in atto il sequestro della Procura, delle ordinanze del Tar Lazio e del Consiglio di Stato. Entrando nel dettaglio delle aree, le nuove linee guida prevedono nella "zona infetta", corri-spondente alla provincia di Lecce, tranne la fascia di 20 km a nord, tre tipi di interventi:
- negli "olivi infetti" potature severe, con tagli a livello delle branche principali, con rimozione continua della nuova vegetazione in post-intervento, compresi i polloni.
- Mentre negli "oliveti con sintomi iniziali di Codiro" potatura tempestiva dei rami sintomatici fino a 50-60 cm al di sotto dell'avvizzimento visibile a occhio nudo.
- Infine, negli "oliveti indenni" potatura biennale delle piante di olivo.
Nella "zona di contenimento", l'area di 20 km che si estende dal mar Ionio al mar Adriatico, a ridosso della provincia di Lecce verso sud, sono previste:
negli "oliveti infetti" potature severe, compresi i polloni;
mentre negli "oliveti indenni" severa potatura annuale con eliminazione delle vermene (vedi nota n°1).
Anche nel nuovo piano c'è la "zona cuscinetto", un'area di circa 10 km a ridosso delle zone infetta e dei focolai puntiformi, nella quale si devono attuare tutte le misure necessarie per mantenere tale zona indenne e limitare la diffusione del batterio. In questa zona sono previsti:
- monitoraggio intensivo delle piante ospiti di xylella;
- monitoraggio e controllo delle popolazioni di insetti vettori accertati o potenziali;
- potature regolari degli oliveti;
- controllo meccanico e chimico.
Ci sono anche due divieti:
- acquistare le specie ospiti di xylella da operatori professionali non autorizzati,
- raccolta di materiale vegetale dalle specie ospiti di xylella coltivate e spontanee presenti sul territorio.
Le linee guida si chiudono con le indicazioni per la "zona di sorveglianza" e la "zona indenne".
Nella prima la "zona di sorveglianza"che è la fascia a ridosso della zona cuscinetto di ampiezza di circa 30 km, sono previsti:
- monitoraggio,
- controllo meccanico e chimico dei vettori,
- potature regolari,
- eliminazione piante ospiti presenti sulle strade, spartitraf-fico, fossi, canali, ecc.
Nella "zona indenne",
- monitoraggio,
- controllo meccanico e chimico dei vettori,
- potature regolari,
- eliminazione piante ospiti presenti sulle strade, spartitraf-fico, fossi, canali, ecc.
- l'obbligo di acquisto di piante ospiti accompagnate dal passaporto delle piante.
Il nuovo piano si conclude con "ulteriori disposizioni", dove si spiega come si diffonde il batterio tramite il vettore, attraverso indumenti o parti del corpo dell'uomo, cui aderiscono nel passaggio da un campo all'altro, o con mezzi di trasporto. Motivo per cui viene suggerito di:
- «spazzolare abiti e scarpe prima di risalire sul mezzo di trasporto,
- chiudere i finestrini durante il passaggio o sosta nelle aree contaminate».
Il nuovo piano sarà adottato entro la fine di questa settimana, poi passerà in Giunta per l'ok definitivo, prima di essere inviato al ministero e inserito nel piano nazionale anti-xylella.
Nota n°1 vermena Enciclopedia Dantesca (1970) di Bruno Basile vermena. - Solo in If XIII 100 Surge in vermena e in pianta silvestra: / l'Arpie, pascendo poi de le sue foglie, / fanno dolore, con riferimento all'anima dei suicidi che " germoglia come gran di spelda, e cresce poi, e fassi sterpo, e poi pianta salvatica; sicché ha tre gradi: prima erba, poi vermenetta, poi pianta " (Ottimo). Il termine indica pertanto il " sottile e giovane ramoscello di una pianta ", come concordi annotano gli antichi esegeti, da Benvenuto che si sofferma sul contrasto tra l'" herbam tenellam " e l'" harborem duram et asperam " e il Boccaccio che annota precisissimo: " sottil verga come tutte le piante fanno ne' lor principi ". Fonte: