I conti in tasca agli Italiani. Che fine fanno soldi e stipendio?

Creato il 08 settembre 2015 da Propostalavoro @propostalavoro

Che fine hanno fatto gli 80 euro che Renzi ha promesso agli Italiani? La misura, prevista nella legge di Stabilità 2015, è forse la più controversa del Governo in carica. Una cifra considerevole, ottenuta grazie ad una riduzione della pressione fiscale sui redditi da lavoro dipendente inferiori al tetto dei 24mila euro annui, che nei piani del Premier sarebbe servita a far ripartire i consumi, e con questo il PIL del Paese.

Ebbene, com'è andata? In parte, dovreste già saperlo. I consumi italiani effettivamente sono ripartiti, ma hanno avvantaggiato soprattutto i prodotti di importazione, fabbricati in altri paesi. Merito degli 80 euro in più nella busta paga? Secondo una ricerca del team Guiso-Gagliarducci, commissionata proprio dalla Presidenza del Consiglio, sembrerebbe di sì. Gli 80 euro sono stati spesi dalle famiglie per far fronte, in particolar modo, alle uscite di tutti i giorni, come il mutuo per la casa o la spesa al supermercato. Chi credeva che il bonus sarebbe stato nascosto sotto il materasso deve ricredersi: l'effetto-fiducia ha dato i suoi frutti.

Gli stipendi salgono, e la disoccupazione cala, ma non la produttività, e non tutti possono essere contenti. I lavoratori del Sud, infatti, hanno sempre meno lavoro. Lo rivela un'indagine del Gruppo Tortuga, che evidenziato come le imprese del Meridione siano ancora una volta le più restie ad assumere nuovo personale. Perché?

In attesa di approfondimenti, ci atteniamo a quanto riportato: a parità di salario, il lavoratore meridionale rende fino al 30% in meno, rendendo le assunzioni, quindi, un investimento poco redditizio.

La proposta di abbassare lo stipendio ai lavoratori del Sud Italia per portarlo al pari della produttività sembra inaccettabile. Altro sarebbe incentivare con premi di produttività ogni lavoratore d'Italia, a prescindere dalla regione di appartenenza. Oppure investire in nuove tecnologie e nuovi macchinari che sostituiscano il lavoro dell'uomo. Timore che una volta sostituito il posto di lavoro sparisca per sempre? Nessuna paura: stando alle ultime ricerche in questo campo, l'effetto di sostituzione non è permanente.

Ad essere determinante è, ancora una volta, l'istruzione, che rende e renderà sempre l'uomo più indispensabile della macchina che progetta o che governa.

Simone Caroli