Una piccola comitiva di rumeni è venuta a trascorrere un fine settimana in riviera. Erano in 5 e sono arrivati a bordo di un gippone Chrysler grigio metallizzato. L'organizzatore della trasferta, un muratore che vive in Italia da più di 20 anni, era stato consigliato e indirizzato presso di noi da un altro cliente perugino.
Il rumeno aveva appena un anno più di me ma a vederlo poteva essere scambiato per mio padre o mio zio. Ha iniziato facendo il manovale e adesso dirige una piccola impresa edile con operai alle sue dipendenze. Non ha perso l'accento rumeno ma il suo vocabolario è ricco di termini dialettali umbri come "fiolo/a", "gimo", " magnamo" ecc.. Per questa sua puntatina al mare della Romagna ha voluto invitare degli amici arrivati apposta dalla patria natìa, una famigliola composta da padre, madre e figlia (fiola) preadolescente. Il padre è un poliziotto nel suo paese e infatti aveva il tipico sguardo fisso, freddo e insensibile dei gendarmi dell'est Europa. E poi c'era una mora vistosissima, dai lunghi capelli ricci sciolti sulla schiena che si atteggiava a femme fatale. Era la sua compagna o almeno così pareva; andavano spesso in giro mano nella mano o a braccetto ma c'era qualcosa che stonava....a parte il dettaglio non trascurabile che lui era sempre in braghe corte e infradito mentre lei sfoggiava jeans attillati e zeppe di 10 cm. Non c'era l'intimità tipica di una coppia anche se lui si faceva in 4 per ogni minimo capriccio della bellona.
In questi casi si è soliti pensare che un tipo del genere che sta con una tipa del genere, non può far altro che assecondarla in tutto altrimenti sai quanto ci impiega lei a trovare un rimpiazzo....
Non passava giorno senza che lui ci girasse qualche richiesta particolare di lei: il pane integrale al posto di quello normale, i cibi cotti ai ferri invece che fritti o arrostiti, una grigliata di pesce con gamberoni che lui ha dovuto pagare a parte in quanto fuori dal menu e anche le bustine di tè dovevano essere selezionate con cura (solo perchè sulla bustina erano raffigurati dei fiori, pretendeva un tè di una grande distribuzione invece del più pregiato Lipton. " Perchè più naturale", si giustificava lui quando domandava il cambio di bustina. Potenza del packaging!).
Ad ogni modo, voci e illazioni avevano già iniziate a circolare: quella là non poteva che essere un putanùn, come si dice qui in Romagna. E la conferma è arrivata nel giro di pochissimo tempo: un'altra famiglia perugina (clienti abituali di lunga data) è arrivata in albergo e quando hanno visto la tipa l'hanno riconosciuta subito. Trattasi di una notissima entreneuse, accompagnatrice e via dicendo. Perciò era fin troppo chiaro che erà qui in missione.
Quello che mi ha colpito di più è stata la disinvoltura e l'aria disincantata di lui. Sembrava felicissimo e perfettamente a suo agio, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Oddio, magari lo è...ed è pur vero che ognuno è libero di fare quello che vuole ma io non posso fare a meno di domandarmi che idea si siano fatti tutti gli stranieri che sono arrivati in Italia. Vuoi vedere che pensano che frequentare escort o accompagnatrici che dir si voglia, fa parte dei costumi del luogo?
Le vacanze degli altri
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