Non ho paura di sporcarmi le mani, e nemmeno di mostrare il mio disappunto, o il mio consenso, in situazioni del tutto arbitrarie; dove l'opinione pubblica già si è espressa, anche se vado al capo opposto del comune considerare.
Qualche giorno fa, sul sito del "Corriere della sera", Angiolino Alfano, ha ribadito, per l'ennesima volta, la sua posizione strenuamente contraria ad unioni civili ed utero in affitto; accorpando così due macro mondi, che non hanno un legame poi così stretto.
Ovviamente, il suo è un pollice verso, minaccioso ed impietoso, che parla di mercificazione del corpo, di retrograda tendenza allo schiavismo, di immoralità perpetrata.
Perché se due uomini si uniscono, riconosciuti civilmente, è matematico che pagheranno una povera inerme fanciulla, che nulla può/sa/ha, affinché porti avanti una gravidanza, al solo scopo di sanare un capriccio di paternità che, essendo naturalmente inabili a fare, trova sfogo in una pratica abbietta, come la surrogazione.
...certo, come no...
Il distinto signor Alfano, come tutti coloro i quali sono attualmente ai vertici del Paese, dovrebbe spiegarmi una cosa: perché.
No, in questa prima fase non mi addentro nelle motivazioni che spingono ad opporsi,; qui mi chiedo perché, una classe dirigente non eletta, quindi non selezionata dal popolo, si permette di decidere in vecie del popolo suddetto, invece di preoccuparsi di temi che dovrebbero poter condurre ad un risanamento dello stato italiano: nella tassazione, nel lavoro, nell'economia, per concentrarsi sul sociale, in una crociata vaticana cieca e sorda, ma perentoria.
Semplice, per la normalità.
Normalità.Che parola inflazionata, sbeffeggiata, ed abusata...
Un omuncolo che vale tanto quanto me, ma che ha il favore di microfoni e casse di risonanza, sta facendo credere al mondo che l'Italia non è pronta a queste scelte epocali, che la tradizione non è tangibile; mentre la mia opinione sfrigola sulle braci di quella che, a tutti gli effetti, è ignoranza a senso unico.
La maternità surrogata non è solo un capriccio da star del calibro di Ricky Martin, Sarah Jessicca Parker o Christiano Ronaldo, ma è una pratica in uso in molti paesi dove, a tutti gli effetti, la gravidanza diventa una transazione commerciale.
Romantico?No
Cinico?Altamente
...e con ciò? Ora non mi si vorrà far credere che, ogni cosa fatta in vita, è integerrima ed inappuntabile, vero?
Perché c'è chi si rivolge alla pratica dell'utero in affitto? E chi sono costoro?
Solamente quella manica di improperi della riproduzione, che sogna di diventare genitore, ma con la natura ci cozza.
Tutti parlano di capriccio, ma lo so io quante persone ["normali" nel senso di Alfano] fanno figli, per poi lasciarli alle cure di nonne ed asili, mercè di instagram e facebook.
Due pesi e due misure vuole che, essi siano idonei per essere padri e madri, per il solo lusso di un pene e di una vagina combacianti e funzionanti. A loro la carta del buon genitore non viene richiesta... è scontato che lo siano, dal momento che la natura ha strizzato loro l'occhietto benefico, ma ti viene immediatamente imposto di averla, se vuoi adottare.
Eh si, perché se non puoi avere un figlio adottalo, no?
Volentieri!
Però mettete in conto anni ed anni di analisi, un preliminare spaventoso che parla di idoneità [I D O N E I T À... ma chi diavolo è idoneo per figliare?!] ed un'attesa spasmodica, dove ti viene detto ridetto e stradetto che, il fulcro è il bambino, tu devi essere un modello di integrità, economicamente, fisicamente e psicologicamente, atto a prenderti cura di lui.
E qui casca l'asino.
Perché se tu sei me, e ti capita di essere affetta da una patologia come la fibrosi cistica, non puoi portare a termine una gravidanza perché rischieresti la vita, e vuoi tanto diventare mamma...
Sai che fai?
Ti attacchi al cazzo!
...e scusatemi il francesismo!
Perché quello che non sanno Angelino Alfano, i redentori dello spirito santo [che poi a loro parlerei di Gesù, primo caso di surrogazione ed adozione della storia del cristianesimo...], le neo femministe con la crisi esistenziale post quote rosa, ed i detentori dell'istituzione della tradizione famigliare, è che non sono solo i gay a volere un figlio...
Lo voglio io pure...
Io che pago le tasse, io che in questo Paese ci vivo e ne traggo oneri ed onori, io che alla vita ho un piccolo conto da far pagare, io che non sono nata normale.
Non chiedo tanto.Chiedo che i miei diritti valgano tanto quanto quelli degli altri, e che se c'è una possibilità per diventare madre, me la facciano giocare.
Non volete darci l'utero in affitto?Snellite seriamente e tempestivamente, l'iter d'adozione!
E lasciateci avere gli stessi diritti dei normali.
Lasciateci essere coppie riconosciute dallo stato; lasciateci amare i nostri figli, qualunque sia la loro provenienza; lasciateci essere persone; lasciateci l'illusione della normalità...