I dati dei 4 satelliti radar COSMO-SkyMed saranno open source

Creato il 03 marzo 2015 da Alessandro Ligas @TTecnologico

Rilanciamo dal Media Inaf la notizia che l’Agenzia Spaziale Italiana ha bandito due specifiche “Call” rivolte alla comunità scientifica internazionale e al settore privato nazionale di PMI, Start-up e Spin-off universitari per favorire la crescita di competenze scientifiche e imprenditoriali nel settore dello sfruttamento del dato satellitare, puntando a risultati tangibili nel settore della gestione del territorio e dei servizi al cittadino.

Per la prima volta i dati dei quattro satelliti radar COSMO-SkyMed saranno a disposizione in modo gratuito per un uso esclusivamente civile.

I set completi di rilevazioni della costellazione satellitare saranno a disposizione per “promuovere lo sviluppo di nuovi algoritmi” e, allo stesso tempo, contribuire al “miglioramento  di prodotti/servizi esistenti”  nonché allo sviluppo di “applicazioni tecnologiche innovative”.

«Questa iniziativa – ha dichiarato il presidente dell’ASI Roberto Battistonrientra nel cammino di attenzione dell’ASI verso un ampio sviluppo e utilizzo dei dati di osservazione della Terra derivanti dall’avanzatissimo sistema italiano COSMO-SkyMed. Quattro anni fa era stata realizzata una analoga iniziativa riguardante la fornitura dei dati satellitari, ma era rivolta esclusivamente alla comunità scientifica. Oggi, invece, apriamo anche al settore privato nazionale di PMI, Start-up e Spin-off. Queste Call rappresentano un passo fondamentale verso una maggiore valorizzazione per usi civili di un sistema che, come è noto, è stato concepito come duale. COSMO-SkyMed ha consentito all’Italia importanti accordi internazionali nel campo dell’osservazione della Terra ed è già cominciato lo sviluppo della ‘seconda generazione’: l’Agenzia Spaziale Italiana auspica di ricevere proposte innovative che possano trarre vantaggio dalle caratteristiche uniche della costellazione satellitare, anche tenendo conto di eventuali sinergie con le missioni di osservazione della Terra dell’ESA e internazionali».

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