I decenni Limoni. Torna Giallo Coraggioso

Creato il 20 ottobre 2010 da Radicalelibero

C’è sempre uno spirito speciale quando mi tocca parlare deil Teatro dei Limoni… Li seguo dal principio della mia attività giornalistica. Col Galano ho realizzato la mia prima intervista. E al TdL ho seguito il  mio primo spettacolo teatrale (Viaggio nei caotici stati d’animo che, guarda caso, è lo spettacolo che ha dato vita alla compagnia, anche se, a me, è toccato seguirlo in ritardo di 7 anni buoni). Prima di allora, un buco ampio 28 anni buoni. Una scommessa vinta. Da loro…

PIOGGIA di novità per il Teatro dei Limoni di Foggia. Nell’anno del decennale (2001 – 2011), il sodalizio sceglie l’arma migliore per scuotere la monotonia culturale del capoluogo dauno. E lo fa allargandosi al di fuori del piccolo guscio di noce di settanta posti, storica sede della compagnia. Progetto intrigante. Titolo: No men’s land
Un esperimento rischioso e nel contempo intrigante. Una scommessa che Roberto Galano, Giuseppe Rascio, Leonardo Losavio e Francesco Nikzad, storici componenti del gruppo, hanno tutta l’intenzione di affrontare con il preciso intento di sbancare il botteghino degli avventori. Da Foggia a Serracapriola, passando per la nuova esperienza di San Severo, new entry tra gli spazi off della scena di Capitanata. È, infatti, anche per la cittadina dell’Alto Tavoliere, che passa la sfida di Galano & Co. La gestazione è stata lunga. Ma a San Severo è sorta la compagnia “Caffè tra le righe”. Classificabile come una sorta di affiliata della lanciatissima compagnia foggiana. Si proporrà al pubblico già dalla fine dell’anno. Quattro spettacoli e prima stagione costruita. Obiettivo: estendere l’esperienza del teatro sperimentale indipendente, pandemizzare la cultura degli spazi off, ridurre la distanza tra pubblico ed attori, fra vita reale e scena, abbassare fino al limite minimo la soglia della differenza tra chi guarda e chi recita. Ampliare l’immedesimazione, insomma

LA MISSIONE DEI GIALLI E LA MISSIONE TEATRALE - . Come una missione. Missione che, i Gialli, portano avanti da due lustri attraverso calendari mirati ma mai pesanti, sperimentali ma mai boriosi. Un menù per palati fini ma tutt’altro che snob, una forma di affrancamento dalla convenzionalità del vernacolo e, all’opposto, dalla pretenziosità kitsch dell’oltranzismo sperimentale.
E, malgrado i tempi grami e le delusioni, il Teatro dei Limoni, anche quest’anno presenta una stagione di tutto rispetto. Si parte sabato 13 novembre (con repliche il giorno dopo e nel fine settimana successivo) con il self made show “Il testimone”, invocato, scherza a Stato Roberto Galano, “a furor di popolo”, liberamente tratto dal Satyricon, opera pungente del sagace scrittore latino Petronio, e realizzato in collaborazione con la facoltà di Lettere dell’Università di Foggia. Irriverente ed a tratti ritenuto scabroso, il Satyricon è il trampolino di lancio di Giallocoraggioso 2010 – 2011. Per la messa in scena, hanno lavorato tutti i capoccioni della compagnia. Roberto Galano c’ha messo idea e regia, Leonardo Losavio ne ha trasposto il testo, Giuseppe Rascio ha curato i movimenti scenici.

Quattordici giorni dopo l’esordio, primo ingresso in teatro di compagnie esterne. Torna a Foggia, dopo il grande apprezzamento riscosso da “Muccia!”, il Teatroscalo di Modugno. Una piece, “Zona Paradiso”, che pare fatta apposta per riabilitare dallo squallore in cui l’hanno proiettata scribacchini e turismo dell’orrore, la storia di Sarah Scazzi. Protagonista è una ragazza venticinquenne, Grazia, che fugge dal suo paese per motivi apparentemente introvabili. Ne vien fuori un ripetersi di luoghi comuni, voci che corrono e si ricorrono, vecchi vizi e nuove ansie, un sommario di personaggi a volte leggeri, altre volte spietati di fronte alla realtà. In scena, il bravo Franco Ferrante.
Dicembre sarà un mese, in effetti l’unico, a predominanza assoluta di tinte gialle. Una la rappresentazione, per sei repliche fissate ed una, il giorno di Santo Stefano, possibile. 10, 11, 12, 17, 18, 19 le date di “Finalmente Godot”. Ovvero Teatro dei Limoni più Solisti Dauni. Ovvero frutto della mente creativa di Leonardo Losavio. Ovvero il ritorno simbiotico il scena di tutta l’Invincible Armada di Via Giardino. Ovvero, la prosecuzione del più celebre “Aspettando Godot”, ma con tanto di sorpresa finale.
2011. Mese di gennaio. 22 e 23. “Spoon River, tutti dormono sulla collina”, prodotto della compagnia laziale Il cassetto nel sogno, riproporrà l’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Master. Per una miracolosa e fantasiosa tettonica delle placche, la scena muterà in una collina. Anzi, nella collina. Quella più celebre della letteratura mondiale di ogni tempo. Lapidi nel cimitero, settanta vite per settanta personaggi. Epigrammi, gli ultimi, di una sequenza di vite condotte tra gioie e – tante – infelicità. In scena andranno i ricordi spezzati di vite interrotte più o meno incompiute.
Tra febbraio e marzo, invece, un salto indietro nel teatro classico. Nulla di cristallizzato, ovvio. Come nella filosofia scenica dei Limoni. Prima gli echi scespiriani de “Dell’Otello” (11, 12, 13 febbraio con repliche, su prenotazione, 14, 15 e 16), un rovesciamento delle parti rispetto all’opera originale, Iago a farla quasi da padrone (e Nicola Rignanese ad ingolosire l’attesa); poi l’affacciarsi di Moliere (5 e 6 marzo 2011, l’imprescindibile “L’Avaro”, firma del Teatro del Sangro di Lanciano e timbro attoriale di Stefano Angelucci Marino); infine bagliori di follia riflessi nella figura dell’Enrico IV di Luigi Pirandello (“La stanza della follia”, 26 e 27 marzo, Teatro del Cerchio di Parma).
La chiusura della stagione, dopo l’inframezzo classico, è affidata al Clan H e l’intricata “Tutta colpa di Salvatore”, in scena il 16 e 17 aprile.

IL CAFFE’ TRA LE RIGHE – C’è curiosità di capire, soprattutto, quanto funzionerà il nuovo spazio off di San Severo. Quella della città dei campanili è una tradizione teatrale fortemente improntata alla tradizione. Da qualche anno, grazie ad un ottimo lavoro compiuto a livello istituzionale e municipale, il “Verdi”, spazio cittadino, ha fatto spesso registrare sold out. Merito di calendari ben pensati, di ingenti risorse veicolate verso il fiore all’occhiello architettonico ed artistico del circondario dell’alto foggiano. Fatto sta che lo Spazio Off presieduto da Paola Marino, formatasi proprio in seno al Teatro dei Limoni, è un tentativo di rompere lo schematismo monolitico tramite un’offerta nuova ed inedita. Ci vorrà qualche tempo per rodare la macchina. Occorreranno primavere prima che la creatura cammini in autonomia. Per ora, la stampella dei Gialli di Foggia, è una garanzia se non altro a livello di copertura di rapporti esterni.
La prima stagione, Freaks, si aprirà omaggiando il TdL. 4 e 5 dicembre andrà in scena in Via De Cesare il monologo scritto da Leo Losavio e Francesco Nikzad e recitato da Roberto Galano, “Hamburger”. Un’opera importante, che ha fatto il giro dei teatri di mezza Italia, ottenendo successi e riconoscimenti.
Il filo rosso stagionale si dipanerà con “Dux in scatola. Antologia d’oltretomba di Mussolini Benito” (15 e 16 gennaio 2011). Non una produzione foggiana, questa di Amnesia Vivace, ma che nel capoluogo dauno ha riscosso un notevole successo. Un solo attore in scena. Tutt’attorno il nulla. Di fianco a lui l’evanescente presenza del Duce del fascismo italiano. Chiuso in una cassa. Proprio lui, edonista a tal punto di sé stesso da farsi simbolo fisico di un paese Ed ora è lì, inconsistente, fugace, sfuggevole. Una scatola, un baule. È dentro come un ricordo accantonato e gettato in soffitta. Lo spettacolo ripropone le tappe della sua fine, dalla fuga fino all’esposizione del corpo a Piazzale Loreto.
Ultimi due appuntamenti, divisi fra marzo ed aprile. Nel giorno di San Giuseppe, ed in quello successivo (19 e 20 marzo), spazio per “Moto Contrario”, ambientato proprio a San Severo nel giorno della festa della madonna del Soccorso, patrona e protettrice della città. il 2 ed il 3 aprile, “La cisterna”, Mana Chuma teatro, chiuderà la rassegna.

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