Dando inizio alla reazione a catena di cui avete certamente letto.
Ma vedete, Gastone, probabilmente, è un “nickname” poco spendibile. Se messo a confronto con Genny ‘a Carogna non c’è partita, la Carogna vince 10 a 0.
Perché la Carogna richiama sentimenti atavici di violenza, sangue e barbarie.
Gastone, tuttalpiù, ricorda il cugino fortunato di Paperino.
Volevo scrivere qualcosa di più dettagliato, qualche riflessione, qualche pensiero butico “solito”.
Poi ho letto una cosa che mi ha mandato letteralmente fottuto il cervello: “I delinquenti non stanno negli stadi, stanno in galera”.
L’ha detto il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
Mi ha mandato in cortocircuito la materia cerebrale perché è la rappresentazione lampante di come sia possibile che uno come Gastone spari a della gente, e uno come ‘a Carogna possa fare quello che è in grado d fare.
I delinquenti non stanno negli stadi, stanno in galera.
Eccetto quando fanno finta di fare i servizi sociali, per ricordarne uno a caso.
O quelli che sospendono partite importanti.
O quelli che vengono dichiarati colpevoli di aver sospeso partite, ma il reato cade, va in prescrizione, e arrivederci e tanti saluti.
Eccetto quelli che sono amici dei mafiosi.
O dei camorristi.
O figli e fratelli di camorristi.
Eccetto quelli che fanno apologia di*…
Eccetto quelli che armati di spranghe danneggiano vetture di emittenti televisive parcheggiate nel settore stampa.
Eccetto quelli che hanno contiguità con clan, e ne fanno i portavoce.
Eccetto quelli che da anni dovrebbero legiferare in materia di sicurezza degli stadi, e invece, sornioni, “Ha da passà a nuttata”. E la nuttata non passa mai.
Forse i delinquenti non sono davvero negli stadi.
Forse i delinquenti sono da un’altra parte.
Presidente Renzi, faccia un favore al paese: guardi sulla sua rubrica telefonica. Probabilmente troverà i nomi di numerosi delinquenti acclarati dalla giustizia italiana che non sono allo stadio, ma nemmeno in galera. Dato che ci beve, ci mangia e ci discute su come fare le riforme, lei è il primo a conoscerne personalmente parecchi **…
Basta una frase, una sola frase, per comprendere il grado di credibilità del Paese Italia.
Non mi stupisce, quindi, che all’Olimpico, uno squilibrato abbia sparato, e un camorrista abbia preso le redini di un qualcosa che, allo Stato, è sfuggito di mano tanto (troppo) tempo fa.
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*Ci si scandalizza che ‘A Carogna indossasse una maglietta pro-assassino, non ci si scandalizza quando Dell’Utri inneggia a Mussolini, o Berlusconi dichiara Mangano “eroe”.
**E ora venitemi ad accusare di vilipendio.