Considero questo libro in assoluto uno dei migliori di John Dickson Carr letti finora: ho apprezzato soprattutto lo svolgimento e l’organizzazione delle indagini, gli indizi disseminati in modo sapiente senza mai strafare e i personaggi che collaborano con le loro diverse personalità alla risoluzione del mistero. Semplicemente geniale poi è la leggenda della Vedova Rossa, raccontata proprio sul più bello, che permette di sfruttare al massimo la tensione fin lì accumulata: per quanto mi riguarda è una piccola storia dentro la narrazione, una vicenda descritta in modo così realistico da far quasi venire la pelle d’oca alle nostre cellule grigie. In uno spazio di sole 20 pagine Dickson Carr ci porta indietro nel tempo durante il periodo del Terrore in Francia, quasi come fosse una favola, per poi rituffarci in un mondo sicuramente più reale e scientifico ma non meno cupo e misterioso.
L’unica delusione è sempre la solita: vorrei che questo autore fosse più facilmente reperibile, ha una bibliografia ricchissima e, a meno che non si vada a caccia di Gialli Mondadori e tesori nascosti, è difficile scovare i suoi meravigliosi rompicapi.
I delitti della Vedova Rossa
Editore: Polillo
Collana: I bassotti