Nella demonologia antica – sia cristiana che ebraica – e moderna è possibile rintracciare diverse entità spesso uniche, non unidirezionalmente collegabili ai culti politesti presenti nelle aree medio-orientali dell’epoca precristiana (che ho dettagliatamente descritto nell’articolo “Etimologia dei nomi demoniaci“). Nello stesso approfondimento dello studio riguardante gli esorcismi non è raro imbattersi in nomi fuori dal comune, spesso dimenticati: sia Padre Amorth, Padre Candido Amantini che l’esorcista intervistato tempo fa ci testimoniano la ricorrente presenza di spiriti maligni d’alto rango nelle possessioni, nelle infestazioni e nelle ossessioni del tutto inediti, anche per i più esperti demonologi.
Ricordo a tal proposito che i nomi sono puramente degli “appellativi“, ovvero vengono assegnati e fatti propri da queste entità a seconda del grado e delle proprie caratteristiche.
Per poter comprendere l’origine – non esclusivamente storica, a volte direttamente biblica – di questi demoni intraprenderemo dunque un interessante viaggio nelle Sacre Scritture, nella storia (antica e non), negli esorcismi e nella tradizione ebraica.
Lilith
e bestie del deserto vi s’incontreranno coi cani selvatici, il satiro vi chiamerà il compagno; quivi lo spettro notturno farà la sua dimora, e vi troverà il suo luogo di riposo.
(Isaia 34:14)
Nella traduzione italiana Lilith viene citata come “spettro notturno”, seppure nella tradizione originaria veniva considerato un demone femminile associato forse al culto delle divinità assire Ardat Lilit e Lilu – tuttavia alcuni studiosi ritengono che la radice del nome provenga dall’ebraico “layil“, ovvero “notte“, ed io stesso protendo verso questa interpretazione.
Interessante notare che nelle traduzioni arabe del testo venga reso come “ghul” , ovvero un termine generalmente identico a quello per indicare le Lamie (Λάμια) provenienti dalla mitologia greca, figure in parte umane e in parte animalesche, rapitrici di bambini e fantasmi seduttori.
Una più lunga e dettagliata descrizione di questo spirito maligno la si trova negli scritti post biblici, nei quali si racconta di come appaia assieme ad altre entità chiamate “lilin“, demoni con forma umana muniti d’ali. Nel Talmud ed il Midrash viene riconosciuta come la prima moglie d’Adamo il quale, sotto incantesimo, fu costretto a generare assieme a lei questi demoni. Lilith dunque sia nella tradizione ebraica sia in quella medievale poi, influenzata dalla prima, sarebbe uno spirito notturno in cerca di “prede” umane con cui unirsi carnalmente (Shab. 151b) , madre degli incubi e dei succubi.
Generalmente viene identificato come demone degli aborti: sempre secondo alcune credenze medievali si trasformerebbe nelle ore notture in un gufo con lo scopo di rapire gli infanti nelle culle. Se un bambino sorrideva durante la luna piena o la notte dei Sabbath significava che Lilith stava per appropriarsene.
Questo tipo di superstizione rese comune l’uso di diversi amuleti per la protezione dei neonati.
Asmodeo
Nello stesso giorno capitò a Sara figlia di Raguele, abitante di Ecbàtana, nella Media, di sentire insulti da parte di una serva di suo padre. Bisogna sapere che essa era stata data in moglie a sette uomini e che Asmodeo, il cattivo demonio, glieli aveva uccisi, prima che potessero unirsi con lei come si fa con le mogli.
(Tobia 3:7-8)
L’etimologia del nome demoniaco Asmodeo (Æshmadæva, Ασμοδαῖος), a differenza di quanti oggi credono, non deriva interamente dalla mitologia assira e persiana: sebbene vi sia effettivamente uno spirito maligno nell’antica religione mazdeista chiamato Æshma, la forma completa Æshma-dæva non compare se non i scritti aramaici.
Asmodeo viene descritto unicamente nel Libro di Tobia come demone del desiderio carnale, ma egli è anche dipinto come uno spirito maligno in generale: “Ασμοδαίος τὸ πονηρὸν o δαιμόνιον τõ δαιμόνιον πονηρόν” e “πνεῦμα ἀκάθαρτον”, ovvero “Asmodeo, l’astuto demone del male” e “lo spirito cattivo (o astuto)” (Tobia 3:8; 3:17; 6:13; 8:3).
Nonostante la Bibbia ebraica consideri il Libro di Tobia un aprocrifo, nella cultura talmudica il demone Ashmedai viene considerato uno tra gli spiriti maligni più potenti.
Sin dai primi tempi del Cristianesimo tale demonio rappresenta l’adulterio e, in senso più generale, l’ispiratore delle liti tra coniugi: si adopera principalmente per spezzare matrimoni, amori e fidanzamenti – come venuto in risalto nell’episodio descritto nell’articolo “Ossessioni, vessazioni e possessioni diaboliche. Storie di casi reali“.
Meridiano
Tu non temerai lo spavento notturno, né la freccia che vola di giorno,
né la peste che vaga nelle tenebre, né lo sterminio che imperversa a mezzodì.
(Salmo 91)
La versione originale in latino di questo salmo recita “ab incursu et daemonio meridiano“, tuttavia in italiano viene tradotto come “sterminio che imperversa a mezzodì“.
Esiste una credenza antica secondo la quale “l’ora sesta, il nostro mezzodì, è assai temibile per i monaci. La stanchezza del corpo estenuato dalle veglie e dal digiuno finisce col fiaccare anche l’anima, che un turbamento invade. Così l’accidia, il disgusto, la tristezza delle cose di Dio, assale il cenobita destando in lui la nostalgia del secolo abbandonato, il desiderio d’una vita diversa, una rivolta intima e profonda. Questo è il demonio meridiano.” (Paul Bourget, “Il demone meridiano”)
Gli spiriti maligni che generalmente sono attivi durante le ore meridiane vengono denominati in questo modo: si ritiene agiscano con maggiore intensità contro coloro che si addormentano durante questo periodo di tempo. Vi è forse una forte influenza onirica nell’immaginario.
Zabulon
Zàbulon (ebr. Zĕbūlūn, gr. Ζαβουλών, lat. Zabulon) viene spesso citato da Padre Amorth nella veste di demone d’alta gerarchia. Vi è un riferimento anche negli esorcismi pubblici di Loudun, assieme ad altri diavoli con i nomi di Isacaaron, Gressil ed Easas. Nella Bibbia Zabulon era uno dei dodici figli di Giacobbe, capostipite dell’omonima tribù ebraica. Questa occupò il territorio fra il promontorio del Carmelo a occidente e il Lago di Gennèsaret a oriente e dette il nome al territorio medesimo, cui appartenevano cinque città, tra le quali Nazareth.
Altri nomi
Vi sono infine altri nomi spesso citati sia da Padre Amorth che da alcune preghiere di liberazione, ma di cui siamo incerti sulla provenienza: Alimai (forse derivante da “halimai”, “possedere” in swaili, ovvero un demone tipico della possessione a volte nominato come impuro), Abu Katabu (proveniente forse da una divinità pagana autoctnona filippina), Namàr, Dan (Dan era una delle tribù israelite), Gulan, Zei e Zago.