I dieci film più belli/1

Da Silviapare
Raccolgo la sfida giocosa di Andrea Rényi e pubblico la lista dei miei dieci film preferiti. Alcuni si sono lamentati perché dieci libri erano pochi. Be', io ho avuto gravissimi problemi a scegliere dieci film. Tanto che ho deciso di barare, e di pubblicare presto una lista di altri film che mi piangeva il cuore a lasciar fuori da questaSono in maggioranza film americani, ma io sono un'americanista, quindi sono giustificata, no? Eccoli qua, rigorosamente in ordine sparso.
La donna che visse due volte (Vertigo, Alfred Hitchcock, 1958). Per Hitch (un film per rappresentarli tutti), per Kim Novak e Jimmy Stewart, per San Francisco (nella foto: Fort Point. Pare che Hitch, seccato con Novak che si lamentava del suo guardaroba poco glamour, l'abbia costretta a ripetere 25 volte la scena in cui si tuffa nell'oceano).




Amarcord (Federico Fellini, 1973). Fellini, di nuovo una parte per il tutto. Per il Transatlantico Rex. Per Ciccio Ingrassia che grida "Voglio una donna!" Per il nonno che esce di casa, si ritrova immerso nella nebbia e dice: "Ma guarda che roba…non si vede proprio niente… ma dov’è che sono? Certo, se la morte è così non è mica una bella cosa".

Thelma & Louise (Ridley Scott, 1991). Per tutte le volte che ho detto "dai, facciamo come Thelma e Louise" (non prima di buttarmi da un dirupo). Perché ho sempre voluto essere Susan Sarandon. E per la prima apparizione di Brad Pitt.

Manhattan (Woody Allen, 1979). Per la colonna sonora. E per Diane Keaton che dice "I'm from Philadelphia; we believe in god"
Il cielo sopra Berlino (Der Himmel über Berlin, Wim Wenders, 1987). Per Bruno Ganz. E per Peter Falk che si sfrega le mani davanti a una tazza di caffè.

Daunbailò (Down by Law, Jim Jarmusch, 1986). Per New Orleans e le paludi in bianco e nero, fotografate in modo eccezionale. Per la colonna sonora più perfetta che abbia mai sentito. Perché Tom Waits è il mio idolo. Perché John Lurie, oltre a essere un ottimo musicista, era anche molto sexy. Perché Benigni che parla in inglese è una delle cose più memorabili che mi sia mai capitato di vedere. E perché per molto tempo ho usato questo film come test per valutare l'affinità con gli uomini: se non amavano Daunbailò, con me non avevano neppure una chance.


Lolita (Stanley Kubrick, 1962). Per Kubrick (anche qui, una parte per il tutto) e per il sommo Peter Sellers. Di entrambi metterei l'intera cinematografia (escluso Arancia Meccanica, che non riesco a guardare nemmeno se mi legano alla sedia).


 
Chinatown (Roman Polanski, 1974). Per Jack Nicholson. Ma anche per Faye Dunaway e John Huston. E per "Forget it, Jake, it's Chinatown".

La morte corre sul fiume (The Night of the HunterCharles Laughton, 1955). Per Robert Mitchum, per Shelley Winters (che appare due volte in questa lista, anche in Lolita. E adesso che ci penso, ha praticamente lo stesso ruolo in entrambi i film) e Lillian Gish. E per il mio meraviglioso maestro di cinema, Bruno Fornara, che mi ha fatto conoscere questa perla.

Jules e Jim (Jules et JimFrançois Truffaut, 1962). Per Jeanne Moreau.

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