non ho bene in mente come mai e quando ho iniziato a pensarci, deve essere uno di quei pensieri da autobus, che ti vengono mentre guardi fuori il paesaggio che cambia a ogni metro ma che si ripete identico ogni mattina. però l’ho pensato e ve lo racconto.
mi pare di mal sopportare particolarmente negli altri una particolare classe di difetti:
i miei.
non so se capita anche a voi, ma se c’è una cosa che mi urta veramente, che mi rende antipatica una persona fino a desiderare di ridurre al minimo le volte che la vedo è notare, in lei, difetti che ho anche io, vizi che ricordano i miei, schemi mentali errati che assomiglino ai miei.
infatti capita spessissimo che io noti queste cose non tanto in un vecchio o in qualcuno a me lontano, ma magari in una donna della mia età, o che ha fatto degli studi simili ai miei, o che abbia una passione come le mie, o in una collega, o addirittura in un’amica o una parente.
riesco ad annusare i meccanismi mentali altrui in anticipo perchè io farei, potendo, le stesse cose, commetterei gli stessi errori, vivrei una situazione analoga.
detesto l’insicurezza e la gelosia, mi mandano in bestia certe reazioni da “femmina” come mettere il muso, o mostrarsi visibilmente ferita solo per ottenere l’attenzione di quello che l’ha fatto, fingere di di non avere fame, ostentare la lettura di un libro impegnativo o la conoscenza delle lingue straniere, l’eccessiva esuberanza e la timidezza ostentata, avere sempre una parola o un commento su tutto quanto viene detto.
tutte queste cose mi danno sui nervi perchè io le faccio o le farei.
paradossalmente un razzista o un fascista mi ispira schiaffoni, ma non mi tocca, mi fa sentire, in un certo senso, “superiore”.
chi invece mi mostra, inavvertitamente, un difetto MIO, è colpevole, colpevolissimo di spogliarmi davanti agli occhi della mia coscienza.