I criteri di esenzione non si applicano, purtroppo, ai dirigenti esodati che, pertanto, potrebbero dover affrontare tempi più o meno lunghi, senza alcuna copertura economica.
La risoluzione consensuale del rapporto di lavoro con incentivo all'esodo, a fronte di processi di riduzione di personale dirigenziale, rappresentava per i dirigenti una specie di ammortizzatore sociale, che permetteva di raggiungere i requisiti per accedere alla pensione di anzianità.
Gli accordi prevedevano, in genere, un incentivo all'esodo, che permettesse di avere una copertura economica nel tempo necessario a raggiungere il requisito di età, avendo già maturato 35 o più anni di contribuzione, per raggiungere i criteri stabiliti con il sistema delle quote.
Impossibile dire quanti sono i dirigenti esodati, attraverso queste risoluzioni consensuali del rapporto di lavoro, ma, certamente, la riforma delle pensioni, spostando a minimo 42 anni la contribuzione necessaria per la pensione di vecchiaia anticipata e a 66 anni l'età per la nuova pensione di vecchiaia, creeerà in questi pochi o tanti casi delle situazioni drammatiche dal punto di vista sociale.
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