I diritti dei bambini.

Creato il 10 ottobre 2014 da Scurapina

Quando spiego ai miei ragazzi che la scuola è un diritto e non, come spesso pensano a torto, un gravoso dovere mi squadrano con occhiate perplesse e sorrisetti ironici.

Non si rendono conto che è una fortuna essere nati in un paese che garantisce loro il diritto all’istruzione (art. 34 della Costituzione), mentre in altri paesi questo diritto è negato.

Vi sono paesi nei quali i bambini vengono avviati al lavoro molto precocemente e vengono sfruttati e quasi ridotti in regime di schiavitù, vi sono paesi nei quali alle bambine, proprio perché bambine, è negato il diritto all’istruzione: questo vorrei che capissero i miei ragazzi e le mie ragazze quando si lasciano prendere da un po’ di svogliatezza, o lavorano con superficialità, o vivono i compiti e le lezioni come una ingiusta negazione al loro diritto ad andarsene a spasso.

Ci sono bambini al mondo per i quali andare a scuola sarebbe un privilegio prezioso.

E ci sono persone che si battono per affermare questi diritti negati come Kailash Satyarthi, l’indiano che da molti anni lotta contro la schiavitù del lavoro minorile, e Malala Yousafzai, la ragazzina pachistana ridotta quasi in fin di vita da chi non tollerava il suo impegno in difesa del diritto delle bambine a frequentare la scuola, ed è significativo che a queste due persone, che provengono da paesi tradizionalmente nemici, sia stato assegnato, a pari merito, il Premio Nobel per la Pace 2014.

Anche la motivazione del riconoscimento ci dovrebbe far riflettere:

“per la loro lotta contro la sopraffazione dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini all’istruzione”.

Come insegnante e mamma non posso che dire grazie ad entrambi.