Dobbiamo rassegnarci. Con questa classe politica e con un movimento LGBT frammentato in mille rivoli, gli unici risultati arrivano dalle sentenze della Cassazione, della Corte Costituzionale e dal parlamento europeo.
E’ un fallimento tutto politico, ma abbiamo di che essere contenti oggi. Per assurdo quello che accade e’ che il nostro codice, l’ispirazione naturale del nostro diritto va nella giusta direzione e quando si trova a confrontarsi con la realta’ non delude le aspettative legittime.
La sentenza di oggi dice che due gay sposati in Olanda non possono registrare il loro matrimonio ma hanno diritto ad essere equiparati a due coniugi. Niente di meno niente di più. Sostanzialmente se tutti noi andiamo a sposarci fuori dalla nostra cara e maledetta nazione abbarbicata al medioevo clericale, abbiamo automaticamente gli stessi diritti dei coniugi regolarmente sposati.
Insomma rasi al suolo anni di inutili chiacchiere grazie all’azione di una sola coppia e dei loro avvocati.
La tragicommedia e’ che l’Italia non ricordera’ alcun politico per ringraziarlo dei diritti ottenuti, ma solo i numeri di una serie di sentenze. E io, da politica, me ne rattristo fortemente.