I dischi volanti di Hitler ed il trasferimento del progetto in America dopo la Seconda Guerra Mondiale

Creato il 17 gennaio 2014 da Alessiamocci

Sebbene di oggetti volanti misteriosi, sconosciuti o, perlomeno, non facilmente spiegabili, si sono tramandati nella storia da secoli, è dopo la Seconda Guerra Mondiale che gli avvistamenti sono, in termini numerici, esplosi.

È pur vero che le strumentazioni tecnologiche per documentare tali avvistamenti si sono diffuse solo dopo tale periodo, ma è innegabile che da circa 70 anni si vedono in cielo cose “non facilmente spiegabili” come definisco io tali fenomeni (strettamente personale).

Gli scienziati che, per primi, sicuramente hanno tentato di “produrre” realmente e sulla terra, quindi lasciando per un attimo fuori dalla porta l’ipotesi extraterrestri (non negandone la possibilità, ma prendendo in considerazione una delle tante possibili spiegazioni di questi fatti), furono tedeschi. Lo fecero nel periodo che va dal 1940 al 1945 compreso.

Anzi, fu proprio nel 1945 che i progressi negli esperimenti e nei progetti ebbero un’accelerazione, ma la guerra finì troppo presto perché essi potessero conseguire risultati tangibili.

Quando Adolf Hitler, nel bunker di Berlino sembrava vaticinasse l’arrivo di imminenti “armi segrete”, probabilmente aveva esaurito la sua lucidità, ma, comunque, non parlava di “cose inesistenti”. Il problema suo era quello di recarsi poche volte o, addirittura, quasi mai, sui luoghi ove si svolgevano i fatti, accontentandosi sempre di notizie “mediate” e, comunque, riferitegli.

Questo fu, sicuramente, uno dei motivi per cui perse la guerra e si distaccò sempre di più dalla realtà. Lo sviluppo di “dischi volanti” era, comunque, un progetto che diversi scienziati tedeschi portarono avanti, che fosse in nome della scienza o del nazismo poco loro importava, come hanno dimostrato gli scienziati che si sono prestati agli statunitensi per realizzare la prima bomba H, non pensando alle conseguenze sugli esseri umani ma valutando soltanto i progressi scientifici di tali loro lavori.

Nei pressi di Praga, nei primi anni ’40 vi era una fabbrica della BMW che produsse alcuni dei velivoli noti come “dischi volanti”. In questo impianto lavoravano scienziati tedeschi ed italiani i quali avevano fatto parte del progetto V-2. Il primo risultato fu il “Mark I”, un disco del diametro di circa sei metri e alto due. Fu seguito dal Flugelrad Mark II.

Da Praga, gli scienziati furono spostati in Polonia e successivamente alla base missilistica di Peenemünde dove furono in seguito costruite le V1 e V2. L’Haunebu “Mark IV” non aveva pale rotanti, ma era un semplice disco. Aveva un diametro di circa 9 metri con una cupola trasparente. Ai lati della cupola vi erano i propulsori. L’Haunebu “Mark IV” impiegò motori a reazione.

L’Haunebu poteva decollare anche verticalmente, come fanno oggi i moderni Sea Harrier. Il futuro capitano della Luftwaffe, Hans Cohler, studiò prima della guerra un dispositivo che convertiva l’energia gravitazionale in energia elettromagnetica come corrente elettrica. In un documento inglese recentemente declassificato (il rapporto ufficiale tedesco è stato distrutto) l’invenzione di Cohler sembra essere il dispositivo centrale del progetto Haunebu.

A bordo del disco il generatore di Cohler era accoppiato ad un generatore e ad una dinamo (progettata da Guglielmo Marconi) che produceva un campo elettro-gravitazionale attorno al disco che si sollevava da terra. Il sistema aveva il nome della “Thule Gesellschaft” in onore della società segreta a cui si era ispirato il Partito Nazionalsocialista. A questi dispositivi lavoravano i tecnici tedeschi nelle fabbriche Siernens e Aeg.

I progetti Vunder Waffen (Super Armi) avevano la priorità assoluta, nonostante nel 1945 i russi stessero avanzando e costrinsero diverse volte gli scienziati a spostare le basi e a distruggere i progetti onde non lasciare al nemico documenti importantissimi. Haunebu “Mark IV” fu il primo velivolo a prima forma lenticolare come si è soliti vedere nelle foto di avvistamenti di oggetti volanti non identificati.

Il 14 febbraio 1945 venne effettuato il primo collaudo del “Mark V” che raggiunse i 12.000 metri di altezza in tre minuti. Il 17 aprile 1945 fu comunicato Hitler che la V- 7 era stata testata con successo. Si trattava di un velivolo supersonico con motori turbogetto Bmw. Durante i test sfiorò i 4.000 metri. Nel rapporto si comunicava che il velivolo faceva uso di una forma di energia non convenzionale. Ormai, però, era troppo tardi.

Probabilmente, queste idee si trasferirono negli Stati Uniti insieme agli scienziati che portarono con loro tali saperi in cambio dell’immunità. Essi ebbero fondamentale rilevanza nella realizzazione delle bombe H successivamente sganciate sul Giappone e furono alla base degli sviluppi che portarono, molti anni anni dopo, gli Stati Uniti d’America a sbarcare sulla Luna.

Written by Roberto Lirussi


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