Quante volte avete pensato che un alimento "sugar free" fosse meno dannoso e meno calorico di quelli contenenti zucchero (saccarosio).
Il diffondersi di questa idea e convenzione ha spinto a partire dagli anni 80 molte aziende a creare linee di alimenti a zero zuccheri e dolcificate con sostanze più o meno naturali; queste alternative non sono però sinonimo di sicurezza per la salute anzi, come evidenziato dall'ultimo studio, un popolare dolcificante potrebbe arrecare alcuni problemi al nostro organismo.
Lo studio in questione è stato pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Toxicology and Environmental Health, dai ricercatori del Duke University Medical Center e riguarda il sucralosio o E955, popolare dolcificante utilizzato in molti prodotti dell'industria alimentare (bibite gasate, chewing gum, yogurt...) e in molti prodotti farmaceuti come uno degli eccipienti per il rivestimento di confetti e losanghe.
Lo studio
Secondo quanto riportato dalla Dott.ssa Susan Schiffman, il sucralosio può alterare la flora batterica intestinale benefica e la secrezione ormonale, andando così ad interferire sull'assimilazione di farmaci e degli elementi nutritivi.
Lo studio, condotto su cavie, ha confrontato gli effetti del sucralosio (1,1% concentrazioni tipicamente utilizzata in alimenti e bevande), del glucosio e delle maltodestrine per un periodo di 12 settimane.
I dati ottenuti dalle analisi batteriche e sulla misura del pH dei campioni fecali, hanno evidenziato che il dolcificante artificiale aveva causato i seguenti effetti:
- riduzione della microflora fecale benefica,
- aumento del pH fecale
- aumento dei livelli di espressione di P-gp, CYP3A4 e CYP2D1, noti per limitare la bio-disponibilità dei farmaci somministrati per via orale.
I ricercatori hanno anche dichiarato che questa modifica dell’equilibrio dei batteri gastrointestinali è stata associata a un aumento di peso, di fattori d'obesità e a disfunzioni dell'apparato gastrointestinali; inoltre a livelli maggiori al 1,1% e comunque in percentuale approvata dalle agenzie di regolamentazione, il sucralosio può causare danni al DNA.
Se detti problemi si possono verificare quando si utilizzano prodotti dolcificati nei limiti consigliati da legge, cosa potrebbe accadere se si superano questi livelli ?
Un' altra considerazione sorge spontanea, se le aziende produttrici e l'agenzie sanitarie internazionali conoscono questi effetti secondari perché si continua ad edulcorare con tali eccipienti quando esistono valide alternative naturali ed economiche?
Purtroppo la maggior parte dei consumatori non è a conoscenza di questi effetti indesiderati, perché non vi è e non vi sarà nel breve periodo alcuna etichetta di avvertimento sui prodotti contenenti sucralosio.
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