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I dubbi del lunedì di una ingegnere: avrò mica la CAH?

Creato il 05 settembre 2011 da Unarosaverde

Prendiamola con calma, che è lunedì e davanti c’è tutta una lunga settimana. Oggi ho deciso per un inizio lento e sarò in ufficio alle 8.30. Basta poco per cambiare prospettiva.

Dopo la solita colazione pigrissima, girello per i giornali del web a vedere cosa è la superInps e quali dei punti della manovra decisi ieri oggi pensiamo saranno annullati. Non è facile rimanere aggiornati. Non è mica come l’infinito Sentieri o l’incestuoso Beautiful: seguivo qualche puntata ogni cinque anni e ci mettevo un attimo a riprendere il filo degli eventi. Rassicurante e facile, ti abitui subito. Qui, invece, le notizie non fanno in tempo ad essere pubblicate che poi bisogna subito smentirle.

Mi blocco davanti a questo articolo: L’ho scelto io il mio lavoro? Vedete…io sono una di quelle persone che sono convintissime di poter rispondere, senza ombra di dubbio, senza tentennamenti, contro ogni parere logico e ogni supplica accorata che mi sono ritrovata di fronte lungo la strada: “SI. CERTO. Chi altri se no?”.

E invece stamattina scopro che potrebbero esserci ragioni occulte…E’ dai tempi della Ghrelina che una scoperta scientifica non mi colpiva così tanto. Vuoi vedere che ho qualche scompenso ormonale? Leggete con me:

“In questo caso, per esempio, le femmine più esposte all’influenza degli androgeni, al pari dei maschi, sceglievano carriere correlate a interessi più materiali che non legati alle persone – come poteva essere il lavorare in borsa piuttosto che in un ospedale.”

“Se le femmine sono più significativamente oggetto dell’influenza ormonale sessuale maschile, gli uomini invece pare non ne siano influenzati più di tanto; difatti i risultati dello studio mostrano che sia tra i maschi con CAH che quelli senza non vi erano differenze particolari nella scelta delle proprie carriere.
Se quindi, vi sentite più o meno “mascoline”, la colpa può essere della maggiore o minore esposizione agli ormoni sessuali maschili quando eravate nella pancia della mamma. Già, così dicono gli scienziati.” 

Va bene che il caffè non è ancora andato in circolo ma sono solo io che trovo in queste frasi qualcosa di disturbante? Il modo in cui è riportata questa notizia mi sembra si attacchi a tutti gli stereotipi del caso come una patella al suo scoglio: “interessi materiali, legati alle persone, sentirsi mascoline”…

Va bè, facciamo così. Ragazze, prima di iscrivervi ad ingegneria e venire ad unirvi a noi quattro gatte che adoreremmo veder arrivare i rinforzi, prima passate dal medico: forse dovete solo farvi curare. Altrimenti non vi verrebbero queste idee da surplus di androgeni e scegliereste di rimanere a casa a fare la maglia e a dedicarvi anima e corpo alla cura degli altri.

Voglio il test al contrario: voglio una ricerca scientifica su tutti gli uomini che fanno gli infermieri (perchè nell’articolo quando si parla di ospedali non ci si riferisce mica ai primari, giusto?), i maestri d’asilo, gli assistenti sociali e tutta quell’altra serie di lavori “da donne”. Voglio sapere come sono messi ad estrogeni. Poi ne riparliamo.

La pianto qui: vado a fare la butch in ufficio adesso. Meno male che ieri non ho messo lo smalto e preparato la gonna: sarebbe un peccato rovinare il clichè.


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