Durata: 99'
La trama (con parole mie): i due detectives Da Silva e Fox, specializzati nel travestimento e nel lavoro sulla strada, vengono dirottati ai Corpi Speciali per contribuire ad un'azione antiterrorismo che prevede la cattura del ricercato internazionale Wulfgar, che dopo aver insanguinato l'Europa con le sue azioni è approdato a New York in cerca di nuovi colpi da portare a termine.
Inizialmente riluttanti, i due ruvidi poliziotti metteranno i loro talenti al servizio della missione quando comprenderanno la portata del delirio che guida il criminale, e saranno costretti a mettere in gioco le loro stesse vite per fermarlo contenendo i danni ed assicurando alla gente comune un futuro libero da minacce come la sua.
Continua fieramente, passo dopo passo, il progressivo recupero delle pellicole con protagonista l'ormai mitico Stallone che ancora mancavano all'appello delle visioni del sottoscritto, con un titolo che, benchè uscito nei primi anni ottanta - e dunque successivo ai fasti di Rocky e Rocky II - rappresenta senza dubbio alcuno il poliziottesco anni settanta che tanto furore fece soprattutto qui da noi, e che seppur presentando un'aura da produzione all'ammeregana con tanto di nomi in rampa di lancio o consolidati ai tempi - Billy Dee Williams fu il volto di Lando in Star Wars, e Rutger Hauer si preparava alla consacrazione di Blade Runner - portò sullo schermo tutte le caratteristiche delle pellicole che, qui nella vecchia Europa, furono la base per il grande Cinema di gente come Melville e Di Leo, giusto per citare due tra i Maestri.
Certo, parliamo di un prodotto assolutamente inferiore a quelli che fecero - e fanno tuttora - la storia del crime, a tratti dozzinale e senza dubbio troppo prolisso, eppure I falchi della notte riesce a rispolverare e trasmettere il fascino che quel periodo in realtà così oscuro continua ad esercitare ancora oggi, in ambito cinematografico e non solo: la New York notturna e sporca per le strade della quale si muovono Da Silva - uno Sly stile Serpico - e Fox, infatti, rievoca i tratti cult che l'anno precedente avevano reso grande I guerrieri della notte, mentre la vicenda - legata a doppio filo al terrorismo - si rivela essere addirittura profetica rispetto a quella che sarà la grande paura nei primi anni del Nuovo Millennio.
Come di consueto per quei tempi, perfetto il già citato Hauer nel ruolo dello spietato assassino e seduttore, mentre Dee Williams fornisce al Nostro Stallone Italiano una spalla perfetta - con un look che ricorda più quello dei gangsta rapper degli anni novanta che non il poliziotto, ma va benissimo così -, e proprio il Silvestrone Nazionale riesce a regalare perle sia nei panni del travestito - finale da antologia - che porre le basi del reduce del Vietnam instabile e pieno di problemi che saranno sviluppate qualche tempo dopo nella leggendaria saga di Rambo.
Per il resto abbiamo di fronte un solido prodotto d'epoca, sicuramente vintage e senza dubbio efficace, migliore di molti film spacciati per d'azione in giro attualmente, che può essere un piacere riscoprire o pescare per la prima volta, quasi ci si fosse ritrovati in una sorta di macchina del tempo pronta a riportarci all'epoca in cui i conti si regolavano ancora sulla strada, si fumava sempre e dovunque, i terroristi chiedevano ancora un aereo ed un bus per arrivare all'aeroporto e la scientifica e le moderne tecniche di spionaggio apparivano come fantascienza.
Quello che non è cambiato è l'ingenuità dei villains da film: ma possibile che, tra tutti i poliziotti comparsa possibili, devi imbarcarti nell'impresa suicida di ferire il migliore amico e minacciare la donna di Stallone!? Ma ti sei bevuto il cervello!?
E come se non bastasse, chiedi anche che il famigerato bus per il famigerato aeroporto lo guidi proprio quel "gran bastardo"!?
Allora lo meriti senza dubbio, il tuo destino!
MrFord
"Gold coast slave ship bound for cotton fields
sold in a market down in New Orleans
scarred old slaver knows he's doing alright
hear him with the women just around midnight."The Rolling Stones - "Brown sugar" -