I fans del dimissionario invadono forum e siti ironizzando e facendo passare il bandito per un martire. Ci vorrebbe un amaro, una botte di amaro.

Creato il 15 novembre 2011 da Slasch16

Ad ogni aumento dello spread esultano come ai gol di Ibra perchè, secondo loro, tutto, questo dimostrerebbe che le colpe non sono del piduista, anzi sarebbe il martire della finanza e dei complotti.
Come al solito i suoi affezionati clienti e sostenitori dimenticano che per tre anni e mezzo il piduista ha negato che ci fosse la crisi aggiungendo che, se anche ci fosse stata, l’Italia ne era fuori, l’aveva alle spalle grazie alla genialità di Tremonti e di Brunetta, i migliori del mazzo in mano al governo.
Oggi ci accorgiamo che alle spalle abbiamo qualcosa di più sostanzioso della crisi e che le sparate che ministri e galoppini hanno fatto in tutte le sedi erano solo propaganda.
Non hanno fatto niente e la situazione è precipitata, per accorgersene hanno dovuto guardare nella posta e leggere la lettera inviataci dall’Unione europea.
In questi tre anni e mezzo invece di impegnarsi per al crescita, migliorare la scuola, creare opportunità di lavoro per i giovani, hanno passato il tempo, tutto il tempo, nella camera ed al Senato ad occuparsi dei problemi giudiziari del piduista, cercare di cambiare la Costituzione per tentare il golpe, fargli leggi su misura che lo proteggessero dai processi e tutto quello che già conoscete ed è inutile ripetere.
Sembrava che il Paese, l’Italia, avesse solo due problemi, il fatturato delle sue aziende e difenderlo dalla giustizia.
In questo pesantissimo impegno per affrontare il quale hanno avuto bisogno persino di Scilipoti  e di qualche carneade che si è venduto per una scodella di polvere dorata la scena più tragicomica che si sia mai vista al mondo è stata quando la maggioranza ha votato che la telefonata fatta alla questura dal puttaniere pedofilo aveva valenza politico istituzionali in quando l’utilizzatore finale era convinto che fosse la nipotina di Mubarak.
Lì, in quel momento, abbiamo capito che o sono una manica di coglioni oppure per il potere, per una poltrona, farebbero prostituire la madre, le sorelle e le figlie.
I leghisti farebbero prostituire anche le trote.
Il grande imprenditore che è sceso in campo per salvare la democrazia e l’Italia si è dimostrato per quello che è sempre stato, un imprenditore che ha fatto strada con la corruzione e le mazzette, che ha costruito la sua fortuna con la complicità  della banca Rasini, della quale il padre era direttore, passata alla storia per essere la cassaforte della mafia e delle cosche, senza nemmeno uno sportello.
In anni in cui non esisteva l’elettronica ed i computer sfortuna volle che la banca fosse chiusa e, quando si dice la combinazione, l’archivio con tutti i documenti  inerenti ai movimenti, clienti ed investimenti, andasse a fuoco e restasse solo un mucchio di cenere.
Quando la sfiga ci si mette nessuno può fermarla, nemmeno gli unti dal signore.
Poi rapinò Villa San Martino alla marchesina Casati, erede minorenne dell’impero di immobili lasciategli dal padre dopo la strage di famiglia ed anche qui, quando si dice la combinazione, il destino, indovinate chi era il tutore degli interessi della Marchesina?
Cesare Previti, l’avvocato che più tardi corruppe il giudice della sentenza Mondadori e che dovette dimettersi da deputato una volta passato a condanna definitiva.
Per la cronaca la villa fu pagata 500 milioni di lire e due mesi dopo fu data in garanzia per un finanziamento alla Cariplo per 3 miliardi e mezzo di lire.
Poi ci furono i 50 miliardi a Craxi per la legge sulle frequenze ed altre regalie del cinghiale passato alla storia per il moltiplicarsi del debito pubblico nazionale, quello che abbiamo sul groppone ancora oggi.
Insomma il bravo imprenditore senza corruzioni e mazzette non avrebbe costruito nemmeno delle villette a schiera, altro che Milano2.
Pensare che un elemento del genere è stato al potere per 18 anni grazie a milioni di italiani che lo hanno sostenuto portandoci alla rovina, un imprenditore malavitoso, evasore e corruttore, secondo loro, avrebbe dovuto guidare il Paese verso la libertà ed il benessere.
La libertà ce la stavamo giocando a partire da quella di informazione, la Costituzione pure ed il benessere ha riguardato esclusivamente le sue aziende e qualche compare di affari più o meno loschi, se c’è dentro anche la mafia ce lo dirà la storia.
Questo è il soggetto che i suoi fans nel web, forum, blog e siti  cercano di far passare per un martire.
Vogliono far passare il boia per l’impiccato.
Io mi auguro che i suoi fans, che vediamo nella foto manifestare davanti al palazzo di Giustizia di Milano, passino al più presto a fare i loro raduni, con tanto di bandiere, davanti al carcere di San Vittore.
Sarebbe la ciliegina sulla torta.
Ovvio che la botte di amaro servirebbe alla loro digestione del rospo. 



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