I fantastici libri volanti di Mr. Morris Lessmore di William Joyce rompe lo schema proposto e rilancia, si spera, nuove sfide per l’editoria e per il mondo dell’illustrazione.
Joyce, americano, oltre che autore è anche illustratore e regista: ha, infatti, collaborato con Pixar, Dreamworks e Disney, in particolare alla realizzazione di Toy Story. Nel 2012, ha vinto l’Oscar per il miglior cortometraggio d’animazione: Mr. Morris Lessmore, appunto. Trarre da questo piccolo capolavoro animato un libretto per bambini appariva, credo, operazione facile e dalla strada spianata, di sicura presa sui bambini che avessero voluto avere tutte per sé, a casa, le immagini viste al cinema o alla Tv. Tuttavia, William Joyce ha deciso di creare un prodotto editoriale autonomo, certo solidamente legato al cortometraggio, ma non pedissequamente dipendente.
In Italia, è stato edito da Rizzoli nel 2012, con la traduzione di Elisabetta Tramacere. L’album si presenta di forma allungata, con grandi pagine patinate interamente illustrate e prive di spazi bianchi, in cui la tavola occupa gran parte dello spazio e l’immagine si fa protagonista assoluta. La grafica ha un gusto di eleganza del passato, a partire dal carattere tipografico appositamente creato e fino al vezzoso motivo a quadrati che ricopre l’interno della copertina, con alternati cappelli e libri stilizzati. Le tavole illustrate sono di rara bellezza, domina un colore lievemente velato di una patina quasi antica; le figure sono plastiche e dettagliatissime, e rimandano subito alle animazioni digitali di cui l’autore è esperto.
La storia, si diceva, è più o meno la stessa del cortometraggio: l’esistenza di Mr. Morris Lessmore, appassionato lettore, amante dei libri e delle storie, viene sconvolta da un cataclisma che sradica tutto, compresa la sua casa (difficile non pensare a recenti avvenimenti che ci hanno toccato da vicino). Il suo mondo diventa letteralmente grigio, finché non incontra una bizzarra creatura che si libra in cielo trascinata da libri volanti e lo condurrà a scoprire una biblioteca. La vita di Mr. Morris Lessmore riprenderà colore, andando incontro a nuove avventure. Il racconto parla dell’importanza delle parole e delle storie per i bambini; narra l’amore per i libri e la capacità che essi hanno di evocare mondi nuovi, di permetterci di vedere ciò che ci circonda con strumenti più affinati. Recandosi nella nuova biblioteca, le persone prendono colore e dal libro ricavano nuova gioia.
Ciò che colpisce un osservatore attento, però, sono anche le differenze dell’album con il corto di animazione. Le tavole seguono abbastanza fedelmente, seppure con inversioni, l’ordine della storia: nell’album, infatti, sono presenti le parole, e questo determina dei piccoli cambiamenti nella sequenza. Stupisce, però, in un confronto serrato, notare che le immagini del libro non sono riproduzioni del corto: presentano angolature diverse, particolari differenti. Nell’immagine iniziale, ad esempio, i libri attorno a Mr. Morris sono disposti in ordine diverso.Nella storia dell’album, inoltre, è presente una circolarità decisamente post-moderna, che nel film non era possibile: noi stessi, infatti, diventiamo parte integrante del libro che Mr. Morris ha scritto e che la nuova bambina sta leggendo, grazie anche alle piccole mani riprodotte sulle ultime pagine, mani di bimbo appoggiate al libro stesso.
Se qualcuno avesse mai avuto desiderio di affrontare il cammino all’interno dell’esplorazione degli albi illustrati, di certo non sbaglierebbe scegliendo questo regalo per l’anima e la mente.