Ma il percorso è lungo e pieno di ostacoli.
Tra tutte le raffigurazioni del futuro prossimo elaborate nel cinema di fantascienza , quella evidenziata in questo bel film di Cuaron è sicuramente una delle meno rassicuranti.Siamo a Londra,2027, non nasce un bambino da piu'di 18 anni, in strada si vedono catorci di automobile che hanno visto tempi migliori, riscio' a motore che ricordano l'altra parte del globo terracqueo, si vedono cumuli di macerie e di immondizia (riferimenti al presente?) un futuro che non sembra essere progredito affatto,anzi sembra si sia tornati indietro in questo mondo che sembra non avere un domani.
Il protagonista,Theo,una sorta di funzionario statale è un esponente tipico di questo mondo di zombi che ricorda tanto il mondo tratteggiato da Romero nel suo bel film, La terra dei morti viventi.
Theo è abulico,svogliato, lavora solo per soldi e ha pure molti debiti,è lento, tutto gli scivola addosso e non sembra avere prospettive future come il suo mondo.
Fino a che riappare la sua ex moglie che gli crea la prospettiva, una ragione per andare avanti: aiutare una donna incinta a fuggire dall'inospitale Inghilterra
.E incomincia la sua progressiva trasformazione per diventare un uomo molto migliore di quello prima, addirittura divenire temerario pur di aiutare questa sconosciuta che porta in grembo il mistero di un'altra vita.
E'un film di inseguimenti, ci sono conflitti etnici, si radicalizza il problema dell'immigrazione (l'Inghilterra ridotta a una marea di bidonville senza colore per profughi e immigrati trattati come bestiame ai confini fortificati), addirittura i protagonisti si trovano in mezzo a un funerale palestinese, si combatte casa per casa, centimetro per centimetro, si combatte tra esercito e terroristi senza sapere che cosa difendere o che cosa attaccare da una parte e dall'altra...è tutta una maceria....
Il bambino rappresenta il futuro di un mondo che non ne aveva...
Il film di Cuaron trae linfa vitale da Clive Owen che da candidato James Bond si trasforma in uomo dimesso,abbruttito dalla vita offrendo una prova decisamente convincente.
Funzionali sono poi le scenografie agghiaccianti che aggiungono angoscia all'angoscia che evoca la mancanza di nascite, si vedono praticamente solo rovine, macerie, violenza, disperazione.
Cuaron adotta uno stile molto vivace con piani sequenza lunghi, scene di massa elaborate ottenendo un ottimo risultato, un film che si insinua nelle pieghe dell'animo e vi rimane con la sua forte carica emotiva.
Il finale non è ovvio.è assolutamente all'altezza del film come raramente succede in questo genere di film in cui la chiusura rappresenta sempre uno scoglio difficilmente sormontabile sempre col rischio di banalizzare tutto....
( VOTO : 8 / 10 )