Mike Morris (George Clooney) è in lizza per la candidatura a presidente degli Stati Uniti; la sua vittoria alle primarie in Ohio gli permetterebbe di ipotecare la corsa alla Casa Bianca. L'asso nella manica della sua campagna elettorale è Stephen Meyers (Ryan Gosling), giovane e intelligente addetto stampa.
Clooney fortunatamente lascia la scena a quel bel figliuolo di Ryan Gosling (già visto in quel filmone che è Drive, a me piace proprio così: duro ed espressivo come un lastrone di marmo), efficacissimo nel mostrare la parabola del giovane idealista che deve fare i conti con la realtà e capire come gira il mondo.
Un buon lavoro, lucido e solido, molto americano per le tematiche e il linguaggio di una politica che dà del tu al giornalismo, che però non mi ha particolarmente coinvolta.
Voto: 7
La foresta dei pugnali volanti
La foresta dei pugnali volanti - Zhang Yimou, 2005Due ufficiali dell'esercito vogliono usare una ragazza cieca sospettata di far parte dei "Pugnali volanti" per arrivare ai vertici del clan rivoluzionario, ma l'amore ci mette lo zampino.
La trama è davvero banale come appare, a parte per un colpo di scena finale che ravviva un po' l'interesse per la vicenda. La forza del film vorrebbe essere nella fotografia e nella cura per le immagini, ma Yimou non fa del tutto centro. Tra gli interpreti, Kaneshiro come sempre calca la mano, Ziyi Zhang è un po' rigida e Andy Lau, prevedibilmente, svetta. La più grande debolezza del film è essere il secondo tassello di una trilogia che, con Hero e La città proibita, raggiunge ben altri livelli estetici.
Voto: 7
Bob riceve una chiamata sul cellulare da una donna che dice di essere stata rapita e gli chiede aiuto. Dopo aver capito che non si tratta di uno scherzo l'uomo decide di fare di tutto per salvarla.
Remake dell'hollywoodiano Cellular, Connected è un film d'azione adrenalinico e pieno di colpi di scena, che non si fa mancare un po' di sano humor e un paio di momenti commoventi.
Voto: 6 1/2
George Valentin, celebre attore di cinema muto, viene travolto dall'avvento del sonoro. Mentre lui viene dimenticato la bella Peppy Miller ascende come nuova, acclamata star.
The Artist non è solo un film sul cinema muto: è un film muto, e del cinema muto utilizza il linguaggio. Scelta coraggiosa che si è rivelata azzeccatissima, vista la marea di nomination e premi ricevuti. Gli interpreti se la cavano più che bene in ruoli per nulla facili, in cui bisogna riesumare l'espressività necessaria a farsi comprendere senza l'uso di dialoghi.
La storia diverte e commuove, grazie anche all'adorabile cagnolino Uggy. Sulla carta (e sullo schermo) tutto veramente perfetto.
Ma? Credo di essere l'unica persona al mondo che, nonostante tutto, non è riuscita ad adorarlo. Tutta questa perfezione formale me l'ha fatto sentire freddo, poco consono a risvegliare nello spettatore sentimenti di empatia verso i personaggi.
Voi per sicurezza guardatelo, dicono tutti che sia magnifico.
Voto: 7 1/2
Brandon ha un problema di dipendenza dal sesso che lo porta a cercare relazioni fisiche in ogni momento del giorno e della notte. Uomo bello e di successo, non riesce a superare un trauma - di cui non verrà mai detto esplicitamente e che probabilmente condivide con la sorella Sissy - che gli impedisce di relazionarsi normalmente con le donne.
Fassbender è splendido nel ruolo del (perdonatemi il temine) serial-fucker, tanto per il suo corpo statuario quanto per la forza, anche fisica, dell'interpretazione: è lui il pilastro che regge in piedi un film comunque ottimamente diretto. Brava anche Carey Mulligan, che interpreta Sissy e brilla interpretando New York New York.
McQueen non sbaglia un'inquadratura, fa ampio uso di lunghe sequenze e primi piani che scavano impietosamente la psiche dei personaggi e porta la storia esattamente dove vuole, traendo in inganno per un attimo lo spettatore con un finale falso-prevedibile per poi lasciare tutto sospeso, come una vita che non conosce la speranza.Voto: 7/8
A Macau, le bande rivali di Mr. K e Mr. Lung stanno per allearsi, ma la cosa disturba il potente Mr. Hung. Il destino dell'accordo si deciderà in una notte, e dipenderà in qualche modo dalle azioni del poliziotto corrotto Sam (Tony Leung Chiu-wai) e del misterioso "pelato" Tony (Lau Ching-wan).
Lo zampino del produttore Johnnie To si vede tutto; Tony Leung è bastardo come pochi ma lo amo ugualmente (tornerò a parlare di lui), e Lau Ching-wan conferma le doti mostrate in A hero never dies: a entrambi i ruoli calzano a pennello.
La colonna sonora si mescola bene alle immagini e crea l'atmosfera, aiutata da una fotografia sintentica e ricca di zone d'ombra - così come i personaggi.
Il cinema di Hong Kong merita tutta questa attenzione perché, anche nei film d'azione che sulla carta hanno poco da dire, gode di una libertà espressiva e di contenuti che qui (in Europa e America) ci sogniamo. Certe scene di brutalità inaudita e a cuor leggero su una donna, da noi, non le vedremo mai. Per loro, invece, nulla è tabù, e vi assicuro che fa un sacco di differenza.
Voto: 7
A woman, a gun and a noodle shop
A woman, a gun and a noodle shop - Zhang Yimou, 2008Una pistola, una donna desiderosa di rivalsa sul marito ricco e crudele, il suo amante smidollato, i due buffi impiegati del negozio di noodles e un poliziotto senza scrupoli sono gli ingredienti di una pellicola debole, che riempie gli occhi di colori saturi ma viene penalizzata dalle carenze nella sceneggiatura.
Yimou rifà Blood Simple, esordio dei fratelli Coen, ma il film non va oltre l'esercizio di stile. I caratteristi non riescono ad essere divertenti come vorrebbero e il risultato finale è decisamente soporifero.
Voto: 5
E inoltre...
- The cat returns
- Bullets over summer
- One piece film: Strong world
- Memories of Matsuko
- Akira (coming soon)
- Happy together (coming soon)- Metropolis (2001) (coming soon)