I film dimenticati. “The loved ones” un feroce revenge-movie in salsa teen-movie

Creato il 03 aprile 2015 da Fabio Buccolini

“The Loved Ones” arriva dall’Australia, terra magnifica e crudele quando è chiamata a portare in scena film horror in salsa da torture porn. Un esempio tra tutti “Wolf creek” di Greg McLean che il regista e sceneggiatore Sean Byrne dimostra di aver apprezzato. La pellicola funziona nella sua alchimia di generi e registri e appare come una bella ventata d’aria fresca nel filone dei film di tortura esplosi nell’ultimo decennio.

Non lasciatevi ingannare dalla locandina eccessivamente patinata o dalla trama decisamente banale. Il film si trasformerà presto in un piccolo compendio delle psicopatologie che un’adolescente deviata può sviluppare, se rifiutata dal ragazzo prediletto per il ballo di fine anno.
In seguito a un incidente d’auto in cui ha provocato la morte del padre, Brent Mitchell si rifugia nell’alcol e nelle droghe. Quando, all’avvicinarsi del ballo della scuola, la timida e impacciata Lola lo invita ad accompagnarla, Brent rifiuta perché ci andrà con la sua fidanzata. Prima del ballo, il ragazzo va a fare una passeggiata e d’improvviso perde conoscenza. Al risveglio si trova legato in una cucina che non conosce, dove appaiono Lola e suo padre che inscenano un singolare ballo di fine anno scolastico che ha come protagonisti Brent e la resistenza al dolore.
Ambientato nella periferia di un’anonima provincia australiana, vediamo sfilare una serie di personaggi e situazioni, istituzionalmente legati alla cinematografia di genere americana. La pellicola è condita da scene a sfondo ironico che si snodano in parallelo alla storia principale, alleggerendo la visione, senza distogliere troppo l’attenzione. La parte succosa del film si avvia quasi subito: l’anonima Lola chiede al bello e maledetto Brent di andare la ballo insieme, lui rifiuta e lei deciderà di vendicarsi.
L’esordiente Sean Byrne descrive la vita adolescenziale liberandola da qualunque ancoraggio geografico e temporale. Il film è ambientato in Australia ma questo necessariamente non traspare, dal momento che gli scenari e le dinamiche tra personaggi potrebbero appartenere anche al più classico teen movie americano, così come la collocazione temporale indefinita, che richiama prepotentemente gli anni ’80 senza che questo sia mai specificato. “The Loved Ones” gioca proprio su questa universalità narrativa per raccontare essenzialmente una storia di dolore e solitudine, stemperando il tutto con alcune scene tipicamente da commedia adolescenziale.
Le scene fortissime non mancano, il terrore serpeggia, niente è lasciato all’immaginazione, l’unità di tempo rende tutto maledettamente serrato. Il film punta dunque il dito verso una società che funziona al contrario, che dietro uno specchio di normalità e bontà nasconde del marcio. I canoni della bellezza e le regole del sentirsi parte di un gruppo di pari spronano alla follia e alla violenza; la famiglia, tabernacolo dell’educazione e della moralità, è in realtà un ricettacolo di pulsioni violente e oscene. Ogni volta che si pensa di essere arrivati al limite, all’ultimo scalino della sopportazione, eccone che se ne forma un altro e si continua a salire. La lobotomizzazione frontale più bollitore è roba da veterani del genere.
Gli attori son grandiosi, il ragazzo ha un viso e una storia che lo ami da subito, i due pazzi son talmente così allucinanti che ne diventiamo quasi oggettivamente affascinati.
Sean Byrne capovolge le regole e se l’eroe è un ragazzo un po’ emo, passivo e trasandato, la principessa del ballo, dall’aria innocente e dagli abiti rosa pastello è un mostro sadico e spietato. Al fianco di questo anomalo duetto ne risiede un altro altrettanto atipico, composto da Jamie, amico nerd e cicciotello di Brent, e Mia, affascinante goth girl particolarmente introversa. Jamie e Mia e il loro strambo rapporto rappresentano la parte comedy del film e questa coppia male assortita con le loro particolari avventure da prom night funziona bene.
Nonostante Byrne non inventi nulla, limitandosi a riproporre la formula del torture porn applicato al teen movie e alla tematica della famiglia disfunzionale, “The Loved Ones” ha una carica e una struttura d’insieme che convince. Il modo diretto con cui è narrata la storia, la contaminazione con la commedia e la giusta caratterizzazione dei personaggi fanno di “dell’opera una delle più riuscite recenti incursioni nel filone.
Horror piccolo, senza fronzoli, che non si atteggia ma ci va giù pesante, molto pesante.
Per chi ama i film ad alto tasso di ferocia è assolutamente consigliato, per gli altri, soprattutto se facilmente impressionabili, lo sconsiglio vivamente.
Ovviamente inedito in Italia…

FABIO BUCCOLINI



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