Il quarto film (escludendo l’episodio girato in Four Rooms) del talentuoso Quentin Tarantino è un distillato di cinema allo stato puro, in cui la proverbiale (con)fusione tra generi cinematografici a lui cari diventa vera e propria cifra stilistica nonché ragione d’essere del film. Questo primo volume, esplicito ed accattivante omaggio al cinema orientale (in particolare quello giapponese), è costituito da un prologo e da cinque capitoli: “2”, “La Sposa imbrattata di sangue”, “Le origini di O-Ren”, “L’uomo di Okinawa”, “Resa dei Conti alla Casa delle Foglie Blu”.La Sposa, una straordinaria Uma Thurman in tutina gialla attillata nel ruolo che l’ha consacrata ad icona cinematografica, data per morta in un agguato subìto al suo matrimonio, “risorge” dopo quattro anni di coma e decide di andare alla ricerca di colui che la voleva uccidere, facendo fuori uno ad uno i suoi sicari, diligentemente segnati su una lista. La vendetta diventerà la sua unica ragione di vita. «Revenge is a dish best served cold». In una pellicola volutamente eccessiva, grottesca ed inverosimile, Tarantino condensa tutte le sue passioni, elevando Kill Bill a vera e propria summa di citazioni e omaggi. Violenza stilizzata, humour nerissimo e inimitabili tocchi d’autore (da ricordare almeno la sequenza animata in stile “anime” giapponese, letteralmente da pelle d’oca), sono ingredienti essenziali di un puro divertissement che manda in visibilio i tanti fan del regista ( e non solo). Colonna sonora da urlo.
Scatenato.