Storia di Spartaco (Kirk Douglas), schiavo trace divenuto gladiatore grazie a Lentulo Batiato (Peter Ustinov), che si mise a capo della rivolta di sessantamila schiavi contro Roma.
Tratto dall’omonimo romanzo di Howard Fast e sceneggiato da Dalton Trumbo (che si firmò con un falso nome in quanto sospettato di filocomunismo durante l’egemonia del senatore McCarthy), Spartacus ebbe una gestazione travagliata: iniziato sotto la direzione di Anthony Mann, passò poi nelle sapienti mani del geniale Stanley Kubrick il quale tentò di superare le convenzioni connaturate al genere (quello dei kolossal storici) senza però riuscirci completamente, anche a causa dei contrasti tra lo sceneggiatore Trumbo e il protagonista (nonché produttore) Douglas. Il risultato è comunque impressionante, soprattutto nelle scene di massa, ed anticipa un talento visivo destinato a deflagrare prepotentemente nei capolavori successivi, così come un approfondimento psicologico dei personaggi per nulla scontato in operazioni di questo tipo, solitamente stereotipate e banalizzanti. Notevole Laurence Olivier nei panni di Crasso. Quattro Oscar: miglior attore non protagonista (Peter Ustinov), fotografia, scenografia, costumi.
Da vedere.