Tom Ripley (Matt Damon), giovane e spiantato americano, viene pagato dal ricco Greenleaf (James Rebhorn) perché trovi e faccia tornare a casa suo figlio Dickey (Jude Law), cinico e viziato nullafacente in ritiro in Italia; Tom raggiungerà Mongibello per adempiere al suo compito e rimarrà pericolosamente affascinato dallo stile di vita del rampollo, fino a desiderare di prenderne il posto. Con tragiche e irreversibili conseguenze.
Tratto dall’omonimo romanzo di Patricia Highsmith (già portato sullo schermo nel 1960 con Delitto in pieno sole per la regia di René Clément) e diretto da Anthony Minghella, Il talento di Mr. Ripley è una riflessione sull’identità e sui pericoli del volerla cambiare (indipendentemente dall’eventuale punizione); rispetto al romanzo, che sottolineava il senso di inadeguatezza del protagonista a causa della sua condizione sociale, il film accentua la tensione omosessuale tra Ripley e Dickey, trasformandola nell’elemento scatenante del delitto. Un po’ lento ed eccessivamente lungo ma comunque interessante per la buona sceneggiatura di base e le discrete interpretazioni. Candidato a cinque Oscar (miglior attore non protagonista [Law], sceneggiatura non originale, scenografia, costumi, colonna sonora).
Consigliato.