Sequel di Batman (1989), Batman – Il ritorno conferma l’approccio di Tim Burton al personaggio creato da Bob Kane: l’eroe pipistrello questa volta deve affrontare il Pinguino (Danny DeVito), essere deforme abbandonato nelle fogne quando era neonato e desideroso di vendetta contro la città di Gotham, e Selina Kyle alias Catwoman (Michelle Pfeiffer), impacciata segretaria che scopre in sé una seconda, pericolosa personalità.
Nelle mani di Burton, la saga diventa un apologo sulla diversità e sulla solitudine, perfettamente in linea con la sua poetica: in questo senso, il vero protagonista è il Pinguino, desideroso di integrarsi in una società che gli è estranea, in cerca di un’accettazione che non potrà mai avvenire. Visivamente impressionante, Batman – Il ritorno, sviluppa con intelligenza i temi della maschera e del doppio (di meglio saprà fare solo Christopher Nolan). Eccezionali interpretazioni di DeVito e Michelle Pfeiffer, Catwoman ambigua e seducente, e menzione d’onore per Christopher Walken nei panni di Max Shreck, avido magnate industriale, omaggio al Nosferatu di Murnau. Per una volta, sequel decisamente superiore all’originale.
Da vedere.