Presentato fuori concorso al 53º Festival di Cannes e diretto da Ang Lee (Vita di Pi), La tigre e il dragone appartiene al genere cinematografico Wuxiapian, paragonabile all’occidentale “cappa e spada”, e racconta la storia di Jen (Zhang Ziyi), giovane e nobile guerriera discepola della criminale Volpe di Giada (Cheng Pei-pei) che ruba la leggendaria spada di Li Mu-bai (Chow Yun-fat).
Tratto dal romanzo Crouching Tiger, Hidden Dragon di Wang Da-lu, La tigre e il dragone è un’affascinante sinfonia visiva che ha incantato il pubblico: attraverso combattimenti sinuosi che sfidano la forza di gravità e ad una poetica che metaforizza le arti marziali come base di un codice d’onore da rispettare nella vita, il regista è riuscito a creare un’opera a tratti sublime, coronata da un successo internazionale, che ha la sola pecca di un intreccio assai complesso in cui lo spettatore rischia di perdersi. Ma ne vale comunque la pena. Vincitore di quattro premi Oscar (miglior film straniero, fotografia, colonna sonora, scenografia) e di due Golden Globe (regia e film straniero).
Da non perdere.