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Creato il 09 marzo 2013 da Ifilms

Lunedì 11/3/13, ore 23.05, IRIS

Dopo i deliri visionari di Eraserhead (1977), David Lynch, al suo secondo lungometraggio, cambia (apparentemente) registro e si cimenta con uno struggente dramma tratto da una storia vera. Affetto da una grave forma di neurofibromatosi, il mostruoso John Merrick (1862-90), deformato nel corpo, con un capo sproporzionato, tanto da essere soprannominato “l’uomo elefante”, costretto da un uomo senza scrupoli ad esibirsi come un fenomeno da baraccone, viene soccorso dal dottor Treves (Anthony Hopkins), l’unico in grado di comprendere la sua sensibilità e intelligenza. La mostruosità esteriore del protagonista si contrappone alla meschina “normalità” degli individui che lo circondano. Straziante film sulla dignità e il dolore, in cui Lynch affronta con straordinaria partecipazione il tema della diversità elevandolo a messaggio universale. La profonda umanità di cui è impregnato il protagonista, costretto a muoversi in una realtà ostile, spinge lo spettatore a confrontarsi con i propri pregiudizi, imponendosi come una lezione di vita impossibile da dimenticare. «Io sono felice ogni ora del giorno, amico mio, anche se dovessi sapere di morire domani. La mia vita è bella, perché so di essere amato, lo sono fortunato». Finale di devastante commozione. Bravissimo John Hurt (irriconoscibile) nei panni del protagonista. Suggestivo bianconero di Freddie Francis. Otto nomination agli Oscar, nemmeno una statuetta. Primo premio al Festival di Avoriaz.

Indimenticabile.