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Creato il 04 aprile 2013 da Ifilms

Lo splendore e la magia di cui Hayao Miyazaki è capace sembrano non aver fine. Alla 61°Mostra del Cinema di Venezia, l’autore nipponico ha presentato in concorso la sua nuova opera, Il Castello errante di Howl, dopo essere stato premiato con un meritatissimo Leone d’Oro alla Carriera.

Sophie è una ragazzina che lavora in un negozio di cappelli, conduce una vita tranquilla fino a quando la Strega delle Lande Desolate non le lancia una maledizione per la quale assumerà le sembianze di una vecchietta. Il mago Howl sembra causa e soluzione di questo problema, anche se sul suo conto circolano voci poco rassicuranti, eppure Sophie è pronta a rischiare.

Tratto dall’omonimo romanzo del 1986 di Diane Wynne Jones, Il castello errante di Howl è un ulteriore dimostrazione di come Hayao Miyazaki possa definirsi a tutti gli effetti un maestro, un genio dell’animazione capace di riconfermarsi dopo il premio Oscar ottenuto con il capolavoro, La città incantata. Il regista giapponese infatti riesce a prendere l’essenziale dal libro, giusto il soggetto e le situazioni salienti, per poi adattarlo al suo stile e alla sua poetica, di cui sono presenti parecchi tratti riconoscitivi, come ad esempio la ragazzina protagonista e coraggiosa, il tema del volo, della magia e dell’amore. Un film d’animazione perfetto dal punto di vista tecnico, in cui la matita e il pastello si mescolano con il digitale, in una commistione tra nostalgia e futuro che è tipica dei suoi racconti e che riesce ancora una volta ad emozionare, anche quando non utilizza le parole. Un film complesso, rapido, capace di divertire ma anche di commuovere, con tanta azione e con un insieme di personaggi indelebili, che vanno ad unirsi al già vasto repertorio di Miyazaki. Vedere Sophie in continua trasformazione tra vecchiaia e gioventù, alla ricerca di un equilibrio, è solo uno dei punti di forza di questo capolavoro, che vive anche di creature misteriose e affascinanti – come lo spaventapasseri dalla testa di rapa – o di spiriti divertenti e criptici, come il demone del fuoco Calcifer, forse la creatura più apprezzata e meglio riuscita di tutta l’opera, che di certo non può lasciare indifferenti. Su Howl e sul suo castello magico si potrebbero scrivere fiumi d’inchiostro, e senza dubbio rientrano nelle creazioni più complesse e profonde che Miyazaki abbia mai concepito. L’intreccio è un ulteriore valore aggiunto alla bellezza estetica, in cui domina la magia, lo scontro tra luci ed ombre ed una guerra incombente combattuta da Howl e dallo stesso regista, da sempre pacifista e contro qualsiasi genere di scontro bellico, come già dimostrato in Porco Rosso. Con Il Castello errante di Howl, Hayao Miyazaki ha scritto un altro meraviglioso capitolo dell’animazione giapponese, regalando al mondo intero un nuovo capolavoro del cinema mondiale, e aggiungendo un altro tassello al suo indimenticabile mosaico.

Voto: 3/4


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