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Creato il 20 aprile 2013 da Ifilms

THE BERLIN FILE di Ryoo Seung-wan
Quando il Far East Film Festival inizia, generalmente lo fa con il botto. La selezione ufficiale di questa 15^ edizione si apre infatti con la nuova fatica di Ryoo Seung-wan già conosciuto per i suoi City of Violence e The Unjust, visto proprio al FEFF due anni or sono. Come per il suo film precedente, anche The Berlin File presenta una storia piuttosto complessa e articolata (trattandosi fondamentalmente di una spy-story non ci si poteva aspettare diversamente) che vede in gioco CIA, Mossad e servizi segreti della Corea del Nord e del Sud. Ma in fondo tutto si riduce al disperato tentativo di un agente della Corea del Nord di scagionare se stesso e la moglie dopo essere rimasti vittima di una serie di intrighi orchestrati da membri del loro governo. La cornice berlinese dà al film un respiro particolarmente internazionale e la trama, abbastanza canonica per il genere, possono dare l'idea di un film già visto e un po' lontano dal suo cinema di origine. Ma l'importanza data alle sequenze d'azione, tante e davvero adrenaliniche, riportano The Berlin File alle sue origini e lo rimettono energicamente in carreggiata.

Voto: 2,5/4


JURY di Kim Dong-ho

Prima della consueta presentazione da parte della direttrice Sabrina Baraceti, la 15^ edizione del FEFF viene introdotta da un piccolo ma significativo cortometraggio diretto e prodotto da Kim Dong-ho, che non solo esordisce alla regia all' età di settant'anni ma al quale il FEFF vuole assegnare il Gelso d'Oro alla Carriera. Direttore per tantissimi anni del BIFF (Busan International Film Festival) Kim Dong-ho racconta in questa sua divertente ed intelligente opera prima il suo mondo, attraverso una giuria di cinque membri (attori e registi) che si trovano riuniti in una stanza per assegnare il premio ad un cortometraggio, senza risparmiare qualche frecciatina al modo forzato in cui spesso si giudicano e si cercano di interpretare i film.

IT'S ME IT'S ME di Miki Satoshi
Diventato uno dei beniamini del FEFF fin dalla decima edizione, dove incantò il pubblico con il suo film più bello Adrift in Tokyo, Miki Satoshi si è fatto subito conoscere per il suo particolarissimo stile che oscilla tra la commedia demenziale e quella surreale. Ed è proprio alla sua vena più surreale che ha attinto per i suoi ultimi film, Instant Swamp del 2009 e It's Me It's Me, prima delle tre anteprime mondiali presenti nella selezione del Festival. Protagonista del film è Hitoshi (interpretato dall' idol Kamenashi Kazuia che, nel corso della pellicola, interpreterà anche altri 32 ruoli diversi) annoiato ed insoddisfatto commesso di un negozio di articoli elettronici che entrando in possesso in maniera fortuita di un cellulare non suo, mette in piedi una truffa telefonica facendo finta di essere qualcun altro, cosa che gli frutta anche un bel po' di soldini ma che lo porta anche ad incontrare diverse “copie” di se stesso. It's Me It's Me è un film che parla di crisi d'identità ma anche della difficoltà di relazionarsi con il prossimo trovando conforto e comprensione solo in noi stessi. Miki Satoshi affronta l'argomento in maniera molto personale spingendo l'odissea del suo protagonista fino alle soglie del thriller ma senza mai rinunciare al suo modo di fare cinema, uno stile che non cerca compromessi: o lo si ama o lo si odia. Ed It's Me It's Me è un film davvero difficile da odiare.

Voto: 3/4


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