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Creato il 25 aprile 2013 da Ifilms

THE BULLET VANISHES di Lo Chi-leung
Scritto da Matteo Soi
Nella Cina degli anni '30, la guardia carceraria con il pallino per le investigazioni Donglu, viene promosso ed inviato a collaborare con un poliziotto su dei misteriosi casi di omicidio con arma da fuoco dove i proiettili non vengono mai ritrovati. Che fin dai primi minuti il film faccia pensare a Sherlock Holmes (nella sua ultima incarnazione firmata Guy Ritchie) non è certo un segreto ma sarebbe alquanto riduttivo etichettare il film di Lo Chi-leung come una riproposizione in chiave orientale del celebre investigatore inglese. The Bullet Vanishes
è un film dalla forte impronta personale che non scimmiotta il cinema occidentale, trattandosi a conti fatti di un classico poliziesco con un' ambientazione storica ben precisa costruito intorno ad un mistero che riserva alcuni efficaci colpi di scena ed altri forse un po' telefonati per un pubblico smaliziato. Niente di nuovo sotto il sole, per carità, ma ad avercene di pellicole d' intrattenimento così.

Voto: 2,5/4

THE WAY WE DANCE di Adam Wong
Scritto da Matteo Soi
Mai ci si sarebbe aspettato di andare a vedere un film “di ballo” e finire per non trovarlo neanche troppo spiacevole. Ma questo è l' effetto FEFF dove la curiosità che ti spinge in sala a volte viene adeguatamente ricompensata. The Way We Dance è un film che si rifà, senza tanti giri di parole, a quelle pellicole statunitensi, tipo Step Up e compagnia danzante, che sembrano avere sempre una certa presa sul pubblico. La formula proposta da Adam Wong non sembra particolarmente originale e vede una ragazza costretta a lavorare nel ristorante di tofu dei genitori, trovare nella danza una via di fuga. Si unisce al gruppo di ballo della sua scuola che, guarda caso, si sta preparando ad una sfida con un quotatissimo team rivale. Naturalmente ci si butta dentro anche amicizia e amore con il classico triangolo funesto. Come i film di arti marziali anche questo è un film di coreografie, di sicuro diverso impatto, ma comunque ben girate e divertenti. Per non far mancare il tocco orientale, oltre alla cornice hongkonghese, ci si butta dentro anche il tai chi. Non gli si chieda di più perchè di più non può dare.

Voto: 2,5/4

 COUNTDOWN di Nattawut "Baz" Poonpirya

 Scritto da Simone Soranna

Countdown, lungometraggio d’esordio di Nattawut Poonpiriya, è la vera sorpresa di questo festival. Film solido, intelligente, divertente e stimolante, risulta ancora più sorprendente proprio perché si tratta di un esordio. In un’ora e mezza seguiamo le vicende di tre ragazzi in un appartamento a New York che si troveranno faccia a faccia proprio con Gesù, anche se il regista ce lo propone in una veste insolita e difficile da immaginare. Un thriller che non allenta mai la tensione, violento e rivestito da una patina di humor nero. In quell’appartamento, Poonpiriya (ri)costruisce un piccolo universo. Indaga, in maniera nemmeno troppo superficiale, tematiche importanti quali la religione, la distinzione tra bene e male, il perdono e la verità. Senza mai scadere nel banale e strizzando diverse volte l’occhio alla storia del cinema. Forse con lo scorrere della pellicola , il film si trascina un po’ inserendo un paio di scelte discutibili in sceneggiatura. Per poi però regalarci un finale davvero mozzafiato. Da recuperare.

Voto: 3/4


HOME di Chookiat Sakveerakul
Scritto da Matteo Soi

Un giovane fotografo passa la notte a catturare istantanee della sua scuola in compagnia di un caro amico che dovrà salutare per sempre la mattina seguente. Una vedova si trova ad affrontare il suo lutto ed allo stesso tempo badare ai problemi economici della tenuta lasciata dal marito. Una giovane promessa sposa si trova travolta dai dubbi sulla sua scelta la mattina prima del matrimonio. Tre storie diverse ma collegate tra loro che raccontano, da punti di vista anche distanti, l' amore nelle sue forme più disparate, un sentimento universale ritratto in modo innocente, struggente ed ironico. Forse l' unico e più ingombrante limite del film risiede proprio nella maniera in cui, tra i vari segmenti, ci sia un brusco cambio di registro che lascia un po' spaesati ma non è da escludere che si tratti di un effetto voluto dal regista. Home è un film che riesce ad essere toccante, sincero ed anche un po' retorico ma che arriva dove deve arrivare.

Voto: 2,5/4


SEE YOU TOMORROW, EVERYONE di Nakamura Yoshihiro
Scritto da Matteo Soi

Presentato come uno dei migliori film della selezione, l' ultima fatica di Nakamura Yoshihiro è, così come i suoi film precedenti e più personali presentati al FEFF negli scorsi anni, una delusione irritante più che cocente. La storia prende piede negli anni '80 dove si sviluppò in Giappone la costruzione di caseggiati popolari che andarono a formare veri e propri quartieri. Qui vive Satoru che vittima di un trauma infantile, decide di passare tutta la sua vita all' interno del quartiere, lavorarci e difenderlo come fosse la cosa più preziosa al mondo mentre, anno dopo anno, i suoi amici se ne vanno e il quartiere diventa sempre più abbandonato e fatiscente. Nakamura riesce a fare con See You Tomorrow Everyone un efficace spaccato sociale ma anche un, a tratti, toccante racconto di formazione piuttosto atipico. Ma come per Fish Story e Golden Slumber, non si viene mai abbandonati dalla sensazione di aver assistito ad un film fine a se stesso, che non chiude efficacemente le riflessioni aperte ma preferisce raccontare una storia di cui avremo fatto anche a meno, intrisa com'è, soprattutto nell' ultima insopportabile mezz' ora di, un buonismo che si fa davvero fatica a giustificare.

Voto: 1,5/4


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